Il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano giudica in modo "positivo che il Ministro Poletti abbia aperto un tavolo di confronto con i sindacati sul tema della previdenza", spiegando che questo evento "potrebbe essere l'occasione per affrontare con largo anticipo e per il tempo necessario, anche il meccanismo di indicizzazione delle Pensioni che decorre dal 2017". Resta quindi alta l'attenzione sulla questione della previdenza, mentre le proposte di riforma elaborate in Parlamento sembrano ormai pronte per essere visionate e discusse non solo dai tecnici del Governo, ma anche dai principali interlocutori del Paese.

In gioco vi è la possibilità di aprire alla flessibilità previdenziale inserendo la norma all'interno della prossima legge di stabilità, così come è già successo per alcune specifiche categorie di lavoratori con la norma chiusasi a dicembre dello scorso anno.

Riforma della previdenza: sindacati chiedono di agire per ripristinare immediatamente la flessibilità in uscita

"Bisogna ripristinare la flessibilità in uscita, perché questo Paese ha troppi giovani disoccupati" spiega Annamaria Furlan della Cisl, puntando il dito non solo sul mancato pensionamento di chi è in età avanzata, ma anche sul fatto che questo fenomeno abbiamo significato un forte innalzamento della disoccupazione giovanile.

A tutti gli effetti quest'ultima, a partire dal 2011, sarebbe balzata velocemente ad una soglia superiore il 40%, congelando di fatto quella staffetta generazionale che in precedente garantiva a coloro che erano in cerca del primo impiego di potersi inserire nella vita produttiva del Paese. 

Flessibilità pensionistica: anche per la Uil andrà in favore di pensionati e dei più giovani 

"La nostra idea di introdurre un range tra i 62 e i 70 anni, dentro il quale i lavoratori possono scegliere quando andare in pensione anche in base alle diverse tipologie di lavoro, è la via maestra per dare flessibilità ad un sistema giudicato da tutti troppo rigido".

Sono le parole inserite in una nota pubblicata dal sindacato Uil sul proprio sito internet, riguardo la necessità di flessibilizzare l'accesso al pensionamento. Il sindacato sottolinea anche come "non ci devono essere penalizzazioni economiche ulteriori" da addebitare ai futuri pensionati, perché di fatto il semplice prepensionamento produce un abbassamento della rendita previdenziale, visto che in questo modo il lavoratore realizza meno anni di versamenti presso l'Inps.

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