"Oggi in Commissione lavoro si sono fatti passi in avanti sul Dl Pensioni" ha affermato il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, riferendosi anche alla vicenda del bonus pensioni, "in particolare sul miglioramento della base di calcolo". Il tema rappresenta uno dei nodi della previdenza che risulta ancora ben lontano dall'essere completamente sciolto, nonostante l'intervento del Governo cerchi di rispondere in modo definitivo alle richieste maturate con la sentenza numero 70/2015 della Corte Costituzionale. L'esecutivo ha infatti previsto per il biennio 2012 - 2013 un bonus da destinare in particolar modo a coloro che percepiscono redditi da pensione leggermente al di sopra la soglia di attivazione prevista con la legge Fornero (relativa ad un moltiplicatore che triplica l'attuale pensione sociale).

Ma i vantaggi si esauriscono presto al di sopra dei 2.000 € lordi, con la conseguenza che la restituzione complessiva delle rivalutazioni Istat coprirà meno del 12% dell'ammontare complessivo ante riforma 2011.

Alla Camera arriva un miglioramento al bonus pensione grazie ad un emendamento proposto dalla minoranza Dem

Stante la situazione, vi è però da sottolineare (così come abbiamo già accennato all'inizio dell'articolo) che il Dl pensioni ha visto presentare un emendamento dalla minoranza Dem della Commissione lavoro alla Camera, con il quale si prevede di garantire un piccolo miglioramento del bonus pensioni, in particolare nella misura del:

  • 20% per quanto riguarda il biennio 2014 - 2015;
  • 50% per quanto concerne gli anni 2016 e seguenti.

Il cambiamento è sicuramente da registrare come positivo per i pensionati che potranno beneficiarne, ma non è detto che risulterà sufficiente a placare le ire di coloro che ritengono la soluzione scelta dal Governo come insufficiente, per non parlare dei potenziali destinatari che a queste condizioni non potranno comunque beneficiare della sentenza favorevole della Consulta.

Decreto pensioni, Parlamento approva impatto dell'azione di Governo in relazione ai conti pubblici

Nel frattempo dal Parlamento è arrivata anche l'attesa conferma al Decreto sulle pensioni in merito al peso che questo avrà sulla sostenibilità dei conti pubblici, visto che secondo i calcoli si conferma che il rapporto tra deficit e Pil per l'anno in corso resterà al di sotto della fatidica soglia del 3%, con una stima che dovrebbe attestarsi più precisamente al livello del 2,6%.

Il Dl pensioni permette infatti di "salvaguardare gli obiettivi di finanza pubblica in coerenza con il percorso di rientro dei saldi di bilancio" riporta l'agenzia d'informazione Ansa, specificando anche che così facendo si assicura "il debito pubblico nell'ambito dei parametri stabilità a livello comunitario".

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