Tutto sta per cambiare. O forse no. Sul tema delle Pensioni dei lavoratori precoci le ultime novità di oggi riportano l'incontro tra Boeri e Renzi avvenuto durante il pomeriggio di ieri. Facile immaginare come i due abbiano parlato della futura riforma pensioni, della quale si discuterà in Parlamento ad ottobre, quando il governo sarà alle prese con la Legge di Stabilità, come annunciato dal ministro del Lavoro Poletti. Il pericolo numero uno? Si chiama contributivo. 

Lavoratori precoci, ultime notizie: sistema contributivo esteso a tutti?

Non ci sono novità confortanti sulle pensioni dei lavoratori precoci, il fantasma del sistema contributivo, di cui avevamo parlato circa un mese fa in riferimento all'apertura shock di Padoan, sembra piombare nuovamente sulla testa di uomini e donne che hanno sacrificato la loro adolescenza per vedersi poi, a distanza di quarant'anni, scippare ciò che si era costruito fino ad oggi con il duro lavoro.

Boeri ha mantenuto la parola, nei prossimi giorni - sempre più probabile la data dell'8 luglio, in occasione della relazione ufficiale dell'Inps - verrà presentata la proposta per la riforma previdenziale, verosimilmente l'argomento principale del colloquio avuto ieri a Palazzo Chigi tra il numero uno dell'Inps e il Premier. Come ha più volte sottolineato, Tito Boeri vede come soluzione principale il ricalcolo delle pensioni - di tutti - con il metodo contributivo. Proposta questa che piace a Matteo Renzi e al governo. 

Bomba sociale in arrivo

Se, sciaguratamente, dovesse passare la linea Boeri-Renzi, gli assegni pensionistici riceverebbero una riduzione nell'ordine del 30-35 percento.

Conti alla mano, un pensionato che riceve 1000 euro vedrebbe il suo assegno scendere a 700-650 euro. È evidente che uno scenario del genere porterebbe i lavoratori precoci - e non solo - sul piede di guerra. Il sistema contributivo esteso a tutti rappresenterebbe una vera e propria bomba sociale, pronta a scoppiare in qualsiasi momento. 

Le categorie più penalizzate

In un articolo apparso a fine maggio su Il Giornale, Renato Brunetta ha lanciato l'allarme per le categorie più a rischio qualora la proposta di Tito Boeri fosse tra virgolette accettata dall'esecutivo.

L'onorevole di Forza Italia ha spiegato che i pensionati del fondi speciali Ferrovie dello Stato, Fondo Enel, aziende elettrice private e Fondo telefonici subirebbero una riduzione pari al 50-60 percento dei propri assegni. Come dire, al peggio non c'è mai fine. 

L'intervista di Massimo Calamuneri

La scorsa settimana il nostro Massimo Calamuneri ha intervistato i lavoratori precoci del gruppo Facebook 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. Nel corso dell'intervista è emerso la netta presa di posizione dei precoci contro Tito Boeri, al quale è stato ricordato come sia ingiusto attaccare la quota 41 per i suoi costi, pari a 8,5 miliardi di euro, se si considera che la Legge Fornero consentirà allo Stato di risparmiare fino al 2060 una cifra come 360 miliardi di euro, tra cui 80 soltanto fino al 2020. Rispondendo alla domanda sul contributivo esteso, il gruppo dei precoci ha sottolineato: 'Non vogliamo trascorrerà in povertà il resto della nostra vita, i patti sottoscritti con lo Stato quando abbiamo iniziato a lavorare erano diversi'. Voi che cosa vorreste dire a Boeri e Renzi in questo momento? Se volete restare aggiornati su 'Pensioni lavoratori precoci, novità al 30/6: Boeri incontra Renzi' cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra.