Vive più che mai le discussioni intorno al tema riforma Pensioni, molti i nodi critici che il Governo si trova a dover affrontare tra questi certamente: la questione degli esodati, dei precoci e della concessione di una maggiore flessibilità. Quali novità vi sono dal Governo Renzi? Damiano si dice soddisfatto, anche se parzialmente, delle parole pronunciate dal Ministro Poletti nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Lavoro. Vediamo nell'articolo quali sono state le rassicurazioni del Ministro del Lavoro e quali aspetti secondo Damiano meriterebbero maggiore attenzione da parte dell'esecutivo.
Pensioni, Damiano soddisfatto su esodati e flessibilità, ora incalza il Governo su precoci
Cesare Damiano ha dichiarato che le intenzioni del Governo sono buone: Poletti nel corso del suo intervento ha infatti parlato della volontà dell'esecutivo di introdurre maggiore flessibilità nel rigido sistema pensionistico italiano. Ed ha inoltre precisato, dice il Presidente della Commissione Lavoro, che le risorse accantonate nel Fondo delle salvaguardie verranno in primis utilizzate per gli esodati e poi per eventuali nuovi interventi qualora si registrassero risparmi rispetto alle coperture previste. Alla luce di queste dichiarazioni rilasciate dal Ministro Poletti, Cesare Damiano si dice abbastanza soddisfatto in quanto anche tra i suoi obiettivi rientrano certamente: la risoluzione del dramma degli esodati , che devono tenere conto delle problematiche legate alla settima salvaguardia, e la necessità di introdurre criteri di flessibilità in uscita nella prossima Legge di Stabilità.
Pensione anticipata da 62 anni e Quota 41: risolverebbero dramma precoci?
Inoltre ricorda Damiano sono state depositate in Commissione Lavoro differenti misure legate al tema della pensione anticipata, tra queste se si esclude la Quota 100 di cui non si sente più parlare, forse perché troppo costosa, le altre due proposte Pd che sembrano trovare larghi consensi sono la Quota 97: ossia la pensione anticipata a partire da 62 anni d'età con 35 di contributi ed una riduzione al più dell'8% sull'assegno pensionistico finale e la Quota 41, che davvero permetterebbe la risoluzione del problema precoci.
La quota 41 consentirebbe il raggiungimento della quiescenza eludendo il limite anagrafico, la pensione sarebbe ottenuta da tutti coloro che hanno versato nell'arco della propria vita 41 anni contributivi.
Damiano sostiene che le dichiarazioni del Ministro Poletti rappresentino un'apertura importante nei confronti degli esodati e della pensione anticipata, ma continua ad incalzare il Governo affinché si tengano in considerazione anche misure come la Quota 41 che garantirebbero maggiori tutele pensionistiche anche i lavoratori precoci, 'colpevoli' solo di essere andati a lavorare troppo presto.