Quota 41 senza penalizzazioni alcuna è la richiesta sintetica fatta all'unisono dai pensionandi lavoratori precoci iscritti al gruppo Facebook L.P.U (acronimo di 'lavoratori precoci uniti') a cui fa eco il no assoluto al contributivo. Damiano, esponente Pd, dal canto suo ha ribadito poche ore fa con un tweet che tra gli obiettivi della sua proposta di legge (ddl 857) vi è proprio quello di poter concedere la pensione senza decurtazione per chi abbia maturato 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica del richiedente. Buone speranze per i precoci dunque?
I lavoratori dopo le ultime dichiarazioni di Treu, Draghi, Zanetti e Boeri non dormono certo sogni tranquilli: li abbiamo ascoltati personalmente ed abbiamo deciso attraverso questo articolo di menzionare le loro richieste, confidando che la classe politica prima di prendere decisioni definitive utilizzi oltre ai meri calcoli matematici la lungimiranza necessaria per risolvere il 'dramma' previdenziale di questa categoria di lavoratori.
Pensione con Quota 41 è l'unica soluzione per i precoci: il gruppo L.P.U ci elenca i motivi
I lavoratori iscritti al gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', che gentilmente si sono offerti di parlare con noi, hanno le idee molto chiare e vorrebbero che la riforma Pensioni venisse rimodulata tenendo conto di quanti sono andati a lavorare in giovanissima età.
Ecco in sintesi le richieste che vorrebbero fossero tenute in considerazione dall'esecutivo Renzi nella prossima Legge di Stabilità:
- No assoluto al contributivo
- Pensione a 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica. Crediamo, ci dicono, che persone che hanno perso la loro adolescenza perché costretti ad andare a lavorare (e certamente non in ruoli dirigenziali o di concetto) ma piuttosto in fabbrica, nell'edilizia o comunque in lavori stancanti debbano finalmente veder riconosciuto il loro sacrosanto diritto al riposo.
- Sì al ddl 857 di Damiano ossia: via libera alla Quota 41 anni e via libera alla pensione anticipata a partire dai 62 anni con 35 di versamento con penalità al più dell'8% a scalare con l'aumentare dell'età e dei versamenti. Riteniamo, specificano nel corso dell'intervista, che sia arrivato il momento per migliaia di giovani di poter finalmente entrare nel mondo del lavoro grazie al richiesto e mai concesso turnover generazionale.
- Revisione dell'aspettativa di vita, perché ci dicono che al momento pare più un'aspettativa di morte visto che si alza di continuo l'asticella richiesta per poter accedere alla quiescenza e i giovani si ritroveranno a dover uscire a 70 anni e oltre.
In risposta alle ritrosie presentate da Boeri sul ddl 857 considerato non meritevole di approvazione perché troppo oneroso per le casse Statali, i precoci affermano: la legge Fornero farà risparmiare allo Stato dal 2012 al 2050 ben 350 miliardi e al 2020 ben 80 miliardi (i numeri, precisano i precoci, sono stati forniti dal Ministro Fornero nel corso di un interrogazione parlamentare tenuta a luglio 2012).
Dunque, proseguono, poiché per approvare il ddl 857 servirebbero 8.5 miliardi di euro, la restituzione di un 10% (considerando la data del 2020) di quello che abbiamo versato in una vita di sacrifici, rappresenterebbe un atto di giustizia sociale.
Ringraziamo i lavoratori precoci per averci fornito nel dettaglio il loro punto di vista sulla Quota 41 e sulla questione flessibilità in generale e siamo certi che del gruppo L.P.U sentiremo ancora parlare.