Il governo teme la Consulta? Pare proprio di sì. Da che cosa ha origine questa preoccupazione? Quali le motivazioni che possono indurre l'esecutivo ad intraprendere azioni non previste e fino ad oggi non preventivabili? Se qualche settimana fa la Consulta, a seguito della propria bocciatura, seppur parziale della legge Fornero del governo Monti del dicembre 2011 sulle pensioni, ha indotto il governo a prendere provvedimenti circa il rimborso pensioni differenziato per reddito, a causa dell'indennità pensionistica, bloccata da una norma prevista nella citata legge Fornero, adesso lo stesso esecutivo teme un nuovo pronunciamento dell'Alta Corte che potrebbe generare nuovi interventi finanziari a favore di una categoria di lavoratori che, seppur per altri motivi, è già sul piede di guerra: i pubblici dipendenti, come riportato da Rainews.

Cosa teme allora il governo? Cosa si aspettano di rimando gli statali? Lo sblocco del loro contratto, fermo per decreto da anni, esattamente dal 2010 per volontà del quarto governo Berlusconi e confermato dai governi che si sono succeduti con il passare di questi anni.

Lo sblocco degli stipendi, una vera e propria tegola sulla testa di Renzi e di Padoan e non solo

La sentenza della Consulta, se si dovesse pronunciare a favore dello sblocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, potrebbe aprire una nuova voragine nei conti pubblici. Il che tradotto vuol dire nuove tasse per tutti noi cittadini? La Consulta farà allora gli interessi dello Stato o quello di una categoria di lavoratori penalizzati da anni dal blocco dei loro stipendi?

Se la Consulta ha già dato ragione ai pensionati sul blocco delle indicizzazioni delle pensioni, potrà dare ragione anche ai dipendenti statali sul blocco dei loro stipendi. Questa è la preoccupazione del governo, ma questa è anche la speranza dei diretti interessati. Sentimenti e speranze ovviamente contrapposti. Chi la spunterà?

Questo lo sapremo a breve. Difatti la Consulta dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato dagli statali il giorno 23 giugno. La scuola, come le pensioni, sono i temi caldi di questi giorni e certamente non fanno dormire sonni tranquilli al premier ed al suo esecutivo, ministro Padoan in testa, ma neanche ai diretti interessati che da anni reclamano una revisione del loro stipendio fermo da troppo tempo.

La protesta e la mobilitazione dei pensionati di questi giorni sui rimborsi parziali stabiliti dal governo potrebbe avere un effetto domino anche su tutto il comparto pubblico? Dite la vostra al riguardo commentando la notizia. Noi vi terremo aggiornati, seguiteci. Intanto cliccate su "segui" posto in alto sopra al titolo.