In attesa che il Presidente Boeri renda noto il Piano Inps sulla flessibilità il prossimo 8 luglio, come si ipotizza sul sito PensioniOggi, abbiamo intervistato una lavoratrice precoce iscritta al gruppo LPU che come i suoi colleghi si dice contraria al calcolo contributivo e ci spiega perché:
-Gentile Francesca può raccontarci gentilmente la sua storia lavorativa per farci capire cosa vuol dire essere 'lavoratori precoci' ed il dramma pensionistico che state vivendo?
Sono nata nel 1961 e per esigenze personali ho dovuto abbandonare ben presto la scuola per potermi dedicare al lavoro. La mia prima occupazione fu nel 1976, all'età di 15 anni, la ricordo come un'esperienza logorante: non solo per gli orari massacranti (dalle 5 del mattino alle 18 di sera), ma per le condizioni di lavoro disumane (quando il proprietario usciva spegneva le luci ed il riscaldamento, non potevamo nemmeno scaldare il cibo che portavamo da casa ed eravamo sprovvisti di sedie e tavoli su cui poter consumare il nostro pasto, inoltre i bagni erano inagibili). Per fortuna l'esperienza finì con l'arrivo dei sindacati che si accorsero delle pessime condizioni in cui eravamo costretti a lavorare, io ci rimisi il posto perché testimoniai contro l'azienda pur avendo solo 15 anni e ingenuamente mi liberai di quel lager.
Dal marzo del 1977 fui assunta in una grande azienda, oggi ho 54 anni e già 38 di contributi, non posso pensare di dover raggiungere l'età anagrafica attualmente richiesta o di dover subire ulteriori penalizzazioni. Sposo con forza la Quota 41 perché visto che i miei anni dell'adolescenza non me li ridarà nessuno, spero quantomeno che il Governo mi conceda tra 3 anni la meritata pensione, che fatico a sentir chiamare 'anticipata', quasi fosse un regalo!
-Perché richiedete la quota 41 e siete totalmente contrari al contributivo?
Adesso sono arrivata ad avere 38 anni di contributi ed i nostri politici dicono che quando ne avremo 41, saremo sempre troppo giovani per andare in pensione; non è affatto vero!
Dopo una vita di sacrifici, abbiamo il diritto di riprenderci in mano la nostra vita e di goderci la famiglia, gli affetti e tutto quello che può arrivarci di bello e positivo
-Si é iscritta al gruppo Fb 'lavoratori precoci uniti in difesa dei propri diritti', cosa sperate di ottenere?
Come gruppo LPU chiediamo con forza al Governo che bastino i 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica e che ci venga concessa la pensione senza penalizzazioni; riteniamo di aver dato molto a questo Stato e che ci debba essere restituito qualcosa.
-Se potesse dire qualcosa ai nostri politici cosa direbbe a nome di tutti i lavoratori precoci?
Non ci sono risorse? Non è colpa nostra se nel passato sono state fatte scelte politiche sbagliate; si pensi alla possibilità concessa ai dipendenti pubblici di andare in pensione a 14 anni 6 mesi ed 1 giorno e a tutti quei pensionati d'oro che percepiscono emolumenti mensili che noi neppure ci sogniamo.
Si potrebbe iniziare a richiedere sacrifici a questi signori, chi è stato baciato dalla buona sorte è giusto che ripaghi chi nella vita, fino ad oggi, non ha avuto la stessa fortuna. Non sarebbe un bel modo per fare giustizia e cercare di equiparare almeno in parte tutti i lavoratori, dimenticandosi delle classe sociale di appartenenza e dando loro la giusta dignità affinché tutti possano invecchiare serenamente dopo una vita di sacrifici e stenti?
Questo richiediamo umanità e lungimiranza nelle scelte politiche! Sarà troppo per il Governo?