Proseguono senza interruzione di continuità i dibattiti intorno al tema pensione anticipata, i precoci, sono attualmente i lavoratori che più fanno sentire la propria voce sul gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' dicendosi assolutamente contrari alla proposta di flessibilità resa pubblica ieri da Tito Boeri. Tra i punti é tornato infatti ad emergere lo 'spauracchio' del contributivo.

Il numero uno dell'Inps ha menzionato davanti alla Camera tra i vari punti cardine per riformare la Legge Fornero: un sostegno agli over 55 per coloro che sono rimasti senza reddito, una flessibilità sostenibile unicamente col ricalcolo dell'assegno contributivo, l'unificazione delle posizioni assicurative, la necessità di chiedere un contributo di solidarietà sui redditi più alti, facendo anche chiarezza sui vitalizi, nuove opportunità di versamenti. Ovviamente il punto che meno ha convinto i precoci è quello riguardante la soluzione offerta per poter accedere alla pensione anticipata: i lavoratori iscritti al gruppo Fb si oppongono con forza all'idea di avere un taglio del 30% sul proprio assegno pensionistico, dopo aver versato 40/41 anni di contributi.

Non ci stanno, dicono convinti nei post, a essere penalizzati solo perché attualmente troppo giovani, i contributi sono stati versati regolarmente. Se non ci saranno proposte differenti, avvertono i precoci esistono solo due possibili alternative: il Governo riconsegni tutti gli anni di contributi fin qui versati ai lavoratori, oppure si organizzerà una marcia su Roma al fine di sensibilizzare le coscienze dei politici e dell'esecutivo Renzi.

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Il dibattito sulla pensione anticipata é acceso anche tra le forze politiche, alcuni si dicono favorevoli al contributivo proposto da Boeri altri contrari. Tra i contrari non poteva che esserci Damiano, visto che ad essere stato bocciato vi é proprio il suo ddl 857 e dunque: sia l'uscita a 62 anni più 35 di contributi a fronte di una penalizzazione al più dell'8%, quanto la Quota 41 tanto cara ai precoci che prescinde dal limite anagrafico.

Secondo Boeri tali disegni legge sono insostenibili perché vorrebbero reintrodurre la pensione di anzianità attualmente impossibile per le Casse Statali, si tratterebbe di andare incontro ad una spesa di 8-10 miliardi di euro che peserebbero sulle future generazioni. Assolutamente favorevole al pensiero del Professore bocconiano si dice invece Enrico Zanetti di Scelta Civica che si complimenta con Tito Boeri per la chiarezza espositiva del suo Piano e per aver rimandato al mittente soluzioni impossibili come quella di Cesare Damiano. Il sottosegretario all'Economia ha fatto presente che i membri di Scelta Civica appoggeranno in toto sia in Parlamento che nel Governo le linee guida proposte ieri dal Presidente Inps.

Insomma un'ulteriore duro colpo per tutti i lavoratori e specie per i precoci che temono convenga a questo punto mantenere in vita la Riforma Fornero perché paradossalmente meno penalizzante della nuova proposta che il Governo potrebbe inserire nella prossima Legge di Stabilità. Il dado é dunque tratto: si al contributivo e addio Quota 41? Ai precoci non resterà che rassegnarsi e prenderne atto o prenderà sempre più corpo l'idea di una possibile manifestazione su Roma, a più voci richiesta dagli iscritti al gruppo Facebook?