'E' come se fossimo su un Ring, all'angolo però. Ancora una volta guantoni indossati, pronostici favorevoli, stadio gremito e molti tifosi; tutto pronto ma nessuno sembra aver voglia di dare il via all'ultimo round': è con una metafora sportiva più che mai calzante che Orietta Armiliato, responsabile dell'Area Comunicazione del Comitato Opzione Donna, ha descritto l'attuale situazione connessa ad una delle vertenze previdenziali per certi versi più clamorose degli ultimi anni. Il caso delle pensioni 2015 con Opzione Donna a ben vedere non dovrebbe nemmeno esistere: c'è infatti una Legge dello Stato che impone la sussistenza e la validità dell'istituto sino al 31 dicembre dell'anno in corso, ma due circolari emesse dall'Inps hanno arbitrariamente ridotto i termini di accesso.

'Schiaffoni ne abbiamo presi tanti da quando l'INPS nel marzo del 2012 emanò quelle circolari. Da lì, un susseguirsi di round dove spesso ci hanno buttate al tappeto ma, sebbene frastornate, ci siamo sempre rialzate e siamo andate avanti. Ora, per concludere questo assurdo match, basterebbe solo che la Ragioneria di Stato salisse sul Ring e dicesse la sua. Se così non sarà, fino al 6 Ottobre prossimo, dovremo stare ancora all'angolo fino a quando l'agognato ultimo Round, al posto delle Istituzioni deputate e colpevoli, salirà a giocarlo il Giudice del TAR' ha proseguito Armiliato, decisa ma evidentemente amareggiata per via di una soluzione che tarda ad arrivare. Ricordiamo a tal proposito che sono scaduti il 30 giugno scorso i termini per aderire alla class action istituita contro l'INPS.



Novità pensioni 2015 con Opzione Donna: Boeri 'estende' la misura, si aspetta il 'si' finale

Il parere della Ragioneria di Stato (RdS) insomma potrebbe essere decisivo, ma al lavoro ci sono anche i ministeri. Rispondendo ad una precisa domanda sulle pensioni 2015 con Opzione Donna postagli su Facebook, il membro PD Anna Giacobbe ha risposto che il Ministero del Lavoro sta cercando di dimostrare 'che le risorse ci sono già e che l'interpretazione restrittiva dell'INPS può essere corretta, il tutto con un provvedimento amministrativo, senza bisogno di una nuova legge'. Il lavoro insomma c'è, continua ad essere portato avanti, ma ancora non se vedono i frutti. Almeno quelli definitivi.



Nel frattempo continua il dibattito sul fronte previdenziale con l'ennesimo importante 'riconoscimento' in arrivo per Opzione Donna: tra pochi giorni infatti il presidente INPS Tito Boeri dovrebbe presentare formale richiesta di estensione dell'utilizzo del sistema di calcolo contributivo a tutte le categorie lavorative che abbiano per lo meno compiuto 57 o 58 anni di età più 35 di contributi. Il progetto fa parte dell'ormai famosa riforma organica che Boeri è tenuto a presentare su precisa indicazione fornita da Matteo Renzi lo scorso dicembre, quando lo stesso ex professore della Bocconi fu nominato a capo dell'ente previdenziale. La misura non fa che legittimare una volta di più il meccanismo di funzionamento di Opzione Donna, e allora perché non risolvere subito la vicenda senza attendere che sia il TAR a fugare ogni dubbio?