Le Pensioni non fanno dormire sonni tranquilli, a Tito Boeri in particolare. Al presidente dell'Inps, infatti, tocca difendersi dalle accuse circa le linee illustrate ieri alla Camera con la relazione annuale presentata al governo sullo stato dell'Istituto nazionale di previdenza. Ipotesi di lavoro che hanno alimentato un fuoco di polemiche destinate ad accendere il confronto da qui all'approvazione della legge di stabilità di fine anno.

Camusso mente sapendo di mentire, questa la difesa di Boeri dall'accusa di voler penalizzare i pensionati

In particolare difende i cinque punti su cui ha modellato la sua relazione, reagendo alle accuse dei sindacati e della minoranza dem di voler demonizzare le pensioni.

Il professore, ha così stigmatizzato le accuse che gli vengono rivolte: "Queste riduzioni del 30-35% sono assolutamente opere di fantasia pura". E' chiaro il riferimento alla segretaria della Cgil Susanna Camusso che ieri, appena ascoltata e terminata la relazione di Boeri, l'ha bollata come un tentativo di penalizzare i pensionandi con una forte decurtazione della pensione del 30/35 %. "L'allarme di Camusso è più che ingiustificato, un'invenzione di sana pianta" ha ribadito con forza ma anche passione "Non so davvero su cosa Camusso abbia tratto questo tema" ha chiosato. Attraverso un'intervista a Radio Capital è stato ancora più esplicito: "Vorrei davvero capire dove la leader della Cgil, Susanna Camusso, ha preso quel 30% a misura del taglio di reddito nel caso di un'uscita anticipata dal lavoro.

Verosimilmente si tratterebbe di un 3 massimo 3,5%".

Che cosa in realtà, secondo Boeri, vuole realizzare l'Inps? Nel mirino anche i vitalizi dei politici

Le ultime novità sulle pensioni ci chiariscono le intenzioni dell'Inps e del suo presidente circa il sistema pensionistico. Volontà di Boeri è quella di voler tutelare i redditi e le pensioni più basse e non di penalizzare, probabilmente c'è chi vuole screditare le proposte senza neanche averle analizzate con attenzione.

L'economista puntualizza che, l'Inps ma soprattutto lui in qualità di presidente dell'Istituto nazionale di previdenza italiano più grande non vuole, e non è nelle intenzioni, preoccupare l'opinione pubblica in quanto le ipotesi operative sono improntate a una logica di equità. Inoltre sostiene con forza la necessità che chi in questi anni ha avuto di più debba contribuire ad aiutare i redditi più bassi e chi è in difficoltà.

Alla fine la notizia che forse, ma senza forse, tutti si aspettavano "Anche i politici saranno chiamati a fare la loro parte con una revisione dei vitalizi in essere". Insomma il clima già caldo di per sé rischia di diventare rovente proprio su uno dei temi più sentiti degli ultimi tempi.

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