Non accennano minimamente a diminuire le proteste degli esodati, che chiedono che sia messa in calendario da parte della Commissione Lavoro della Camera la settima salvaguardia. I comitati degli esodati hanno organizzato una nuova manifestazione di protesta a Roma, con la quale chiedono che il Governo risolva definitivamente il problema dei quasi 50 mila lavoratori che si trovano nella condizione di essere esclusi dai vari provvedimenti di salvaguardia varati fino ad oggi.
La mobilitazione generale è stata indetta per martedì 21, con un presidio che sosterà dalle ore 9 alle 13 in piazza Montecitorio, al fine di indurre il Parlamento e il Governo ad approvare rapidamente il settimo provvedimento di salvaguardia per tutti gli esodati.
In seguito, il corteo si sposterà davanti al Ministero del Lavoro, per chiedere tempi certi di approvazione all'Istituto di previdenza Sociale. Proprio in questi giorni l'Inps ha approvato la nuova indennità di disoccupazione Naspi, con la definizione da parte del Governo delle nuove misure a sostegno dei disoccupati.
I lavori parlamentari sulla settima salvaguardia
A causa della mancata certificazione dell'Inps sui risparmi conseguiti a oggi grazie alle 6 precedenti salvaguardie, da diversi mesi i lavori per l'approvazione della settima sono arenati in Parlamento. Ben due proposte di legge sono ferme in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, una a firma della Lega nord, e l'altra presentata dai democratici.
Le due proposte devono essere poste al vaglio della Commissione, che dopo la relativa discussione dovrebbe unificarle in un solo disegno di legge che in seguito sarò sottoposto all'Assemblea. Tra i nodi in discussione anche quello concernente la legge 104, che con l'esaurimento dei 1800 posti disponibili dal plafond della legge 147/2014 ha escluso migliaia di lavoratori, la maggiore parte dei quali provenienti dalla scuola, dalla possibilità di poter accedere alle salvaguardie prima dell'inizio del prossimo anno scolastico.
Il disegno di legge della settima salvaguardia
Presentato in Commissione Lavoro della Camera dai deputati Pd Damiano e Gnecchi, il disegno di legge sulla settima salvaguardia interviene sulle deroghe ai requisiti previdenziali previste dalla legge Fornero. Lo scopo del provvedimento è di poter concedere in via del tutto eccezionale ad altri 26 mila lavoratori la possibilità di poter usufruire delle norme per i pensionamenti antecedenti all'entrata in vigore della legge.
Secondo la normativa attuale, per accedere al pensionamento, occorre aver maturato 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini, e un anno in meno per le donne, con il raggiungimento dell'età anagrafica di 66 anni e 3 mesi nei casi di pensione di vecchiaia, mentre per la pensione anticipata i contributi richiesti sono indipendenti dall'età anagrafica.
Il provvedimento si differenza dalla salvaguardia precedente, la sesta, per il posticipo di un anno dei termini per accedere ai trattamenti pensionistici, dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017. Inoltre, nel disegno di legge, che potrebbe andare incontro a modifiche sostanziali, sono inclusi i lavoratori titolari del trattamento edile e quelli che provengono da aziende che hanno cessato l'attività o che sono interessate dall'attivazione delle attuali procedure di fallimento o di concordato preventivo, oltre a quelle che trovandosi in amministrazione straordinaria non hanno potuto sottoscrivere accordi sindacali.