Infuocate più che mai le discussioni intorno alla questione pensione lavoratori precoci, le ultime dichiarazioni di Boeri iniziate con un twitter e poi esplicitate meglio in Commissione lavoro fanno tornare a sperare i lavoratori che hanno iniziato a lavorare in tenera età? Per sintetizzare, subito dopo aver parlato alle Camere ed aver presentato la sua proposta di Riforma Fornero, il numero uno dell'Inps ha scritto sul social network di essere stato frainteso, e che i titoli apparsi sui giornali hanno avuto l'obiettivo di distorcere quanto da lui detto.

Non ho mai parlato di riduzione del 30-35% sugli assegni più bassi, ha precisato ieri in Commissione Boeri. Lo spauracchio del contributivo dunque è ancora lontano o si tratta di una ritrattazione dell'ultimo minuto?

Novità al 10/7 sulle pensioni precoci: i lavoratori propongono 3 soluzioni al Governo

I lavoratori e soprattutto quelli precoci sono nel caos più totale, cercano risposte sui gruppi facebook che accomunano il dramma previdenziale di molti di loro e le notizie vengono postate molto di frequente affinché tutti gli iscritti abbiano la possibilità di rimanere aggiornati. Il gruppo più attivo al momento è quello dei 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' che incessantemente commenta o propone soluzioni al GovernoLe ultime tre proposte giunte dai lavoratori precoci dopo aver sentito del ricalcolo contributivo sono state:

  1. riavere indietro tutti i contributi versati al fine di poter gestire in completa autonomia la vecchiaia;
  2. procedere con una manifestazione nazionale su Roma al fine di far sentite la propria voce;
  3. poter accedere alla pensione anticipata senza alcuna penalizzazione mantenendo i requisiti vigenti.

C'è insomma chi teme che al peggio possa non esserci mai fine e che quindi sarebbe meglio al posto del contributivo conservare la precedente Riforma Fornero.

Riforma pensioni, i lavoratori precoci sperano in Damiano: a patti con Boeri?

Le ultime parole di conforto sembrano però giungere da Damiano, il 'paladino' dei lavoratori precoci, che come si legge sulla Stampa.it, rilancia nuovamente la Quota 97 e 41. Egli dice che partendo dalla proposta madre a firma dell'ex ministro del lavoro e di Baretta si potrebbe pensare di far accedere alla pensione coloro che hanno almeno 62 anni e 35 di contributi, a fronte di una penalizzazione massima dell'8%, inoltre se si hanno più anni di contributi la decurtazione diminuisce. Mentre per i lavoratori con alle spalle 41 anni di contributi quiescenza senza penalizzazione alcuna (c.d Quota 41).

Per quanto concerne il problema delle spese insostenibili, Damiano invita Boeri (fonte la Stampa) a considerare i numeri precisi perché parlare di 10 miliardi di euro è eccessivo, la platea dei richiedenti l'uscita anticipata a 62 anni potrebbe essere molto più ridotta di quanto stimato.

Per questa ragione Damiano ricorda a Boeri, parafrasiamo il suo pensiero, che come la Camusso non deve parlare di un taglio del 30% sulle Pensioni perché ammazza la sua proposta dandone un connotato negativo, allo stesso tempo Boeri non deve parlare di 10 miliardi di risorse necessarie per realizzare il ddl 857, perché così facendo lo ammazza sul nascere e lo rende impossibile. Insomma un invito a venirsi incontro per il bene dei lavoratori, Damiano è disposto anche a discutere sulle penalizzazioni che potrebbero salire al 2.5% per ogni anno. Si scenderà a patti?