I lavoratori che sperano di poter essere inclusi nella settima salvaguardia sono diverse migliaia, e dopo le numerose delusioni, questa volta sperano che la proposta possa concretizzarsi. I cosiddetti quindicenni, sono quei lavoratori che entro la data del 31 dicembre 1992, hanno versato almeno quindici anni di contributi previdenziali, e che hanno subito una forte penalizzazione dalla Legge Fornero a causa dell'innalzamento dell'età pensionabile.
Il disegno di legge sulla settima salvaguardia
La vicenda dei quindicenni è stata portata nuovamente all'attenzione del Parlamento da un disegno di legge proposto dalla Lega Nord (DDL 3002), che sarà discusso questa settimana dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. La maggioranza dei quindicenni, è composta di lavoratrici che una volta uscite dal mondo del lavoro, sicuramente non per scelta propria, non hanno più avuto la possibilità di potervi rientrare, pur avendo versato almeno 15 anni di contributi.
Quelle nate nel 1952 sono le più penalizzate, poiché hanno subito lo spostamento della pensione dai 60 anni previsti nel 2001, ai 66 anni e 7 mesi previsti dagli effetti della legge Fornero.
Di queste lavoratrici, solo una minima parte ha ottenuto benefici dalle precedenti sei salvaguardie approvate: nel caso in cui la proposta della Lega Nord fosse accettata finalmente avrebbero la possibilità di accedere alla pensione con 5 anni di anticipo rispetto alla normativa attuale, come sarebbe spettato loro prima dell'approvazione della tanto contestata legge Fornero.
I particolari del disegno di legge della Lega Nord
Il disegno di legge promosso in Parlamento dai rappresentanti della Lega Nord, propone per una parte dei soggetti indicati dall'articolo 2, comma 3 del Dlgs 503/1992, il ritorno alla normativa antecedente all'entrata in vigore della legge Fornero. In pratica, si tratta di quei lavoratori che hanno un'anzianità contributiva di almeno 15 anni al 31 dicembre 1992, e che hanno un'anzianità assicurativa di almeno 25 anni essendo stati occupati per minimo 10 anni anche non consecutivi, e per periodi inferiori a 52 settimane.
L'unica condizione richiesta è che dal 31 dicembre 2014 non svolgano nessun'attività lavorativa dipendente a tempo indeterminato. Secondo il Gruppo Deleghe Legge Amato, che si è battuto a lungo per l'inserimento di queste categorie lavorative nella settima salvaguardia, nel caso si riuscisse a fare approvare la proposta della Lega Nord, saremo di fronte a una grande conquista sociale. Dal comitato rilevano che si tratta esclusivamente del tentativo di fermare un'ingiusta discriminazione, che comporta per le lavoratrici uscite dal mondo del lavoro dopo il 1992 di dover attendere il compimento di 66 anni e 7 mesi di età per accedere alla pensione di vecchiaia, e che se il provvedimento fosse adottato, potrebbero accedere alla pensione intorno ai 60 anni come previsto dalla normativa prima dell'approvazione della legge Fornero.