Continuano le discussioni sulla riforma del sistema previdenziale con dichiarazioni provenienti da ogni parte politica aventi come argomento principale l'abbassamento dell'età pensionabile attraverso alcune modifiche da apportare alla riforma Fornero. In questo contesto, sul social network Facebook, sono stati creati due gruppi allo scopo di portare avanti la loro battaglia contro le istituzioni politiche e difendere i diritti acquisiti: 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' e 'Opzione Donna con proroga al 2018'.
Due gruppi su Facebook chiedono l'applicazione dei sistemi Quota 97 e Quota 41
Ma cosa chiedono, in definitiva, questi due organismi? Il loro obiettivo è quello di far approvare quanto proposto da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, con il sistema cosiddetto 'Quota 97' con penalizzazione e di approvare anche il metodo 'Quota 41' che permetterebbe ai lavoratori precoci di lasciare il lavoro al raggiungimento dei 41 anni di versamenti contributivi, indipendentemente dall'età anagrafica. Lo stesso Damiano è favorevole ad una proroga del metodo sperimentale Opzione Donna al 31 dicembre 2018, proposta di legge presentata in Parlamento dal Movimento 5 Stelle.
La senatrice Manassero ricorda che le risorse economiche per l'Opzione Donna ci sono
Tutto questo, però, va in contrasto con quanto proposto da Tito Boeri, presidente Inps, il quale, giorni fa, ha presentato una serie di proposte che non tengono conto dei sistemi sopra descritti perché giudicati troppo costosi per le esigue casse dello Stato.
Però la proroga del sistema Opzione Donna, secondo quanto comunicato dal senatore del Pd, Patrizia Manassero, non peserebbe affatto sul bilancio statale dato che le risorse economiche sono state già stanziate a favore di quelle donne lavoratrici che decidono di lasciare il lavoro a 57 anni di età (58 anni per le autonome) con 35 anni di contribuzione.
Vedremo nei prossimi mesi cosa deciderà il governo Renzi, in merito alla riforma del sistema pensionistico italiano.