L'assemblea del Partito Democratico, in corso di svolgimento all'Expo di Milano, è stata ancora una volta pretesto per parlare di Scuola e, naturalmente, della legge N. 107/2015, meglio conosciuta come la Buona Scuola Renzi-Giannini.

Se il Presidente del Consiglio ha incentrato il proprio discorso sui grandi temi economici del nostro Paese, con tanto di promessa di abbassare le tasse e di eliminare persino l'IMU sulla prima casa, il ministro dell'Istruzione, invece, ha toccato nuovamente l'argomento scuola, con la solita arguzia dialettica che le appartiene e che abbiamo, ormai, imparato a conoscere ad un anno e mezzo circa dal suo mandato.

Giannini sulla riforma scuola: 'Docenti incardinati nelle materie'

Il numero uno del Miur ha parlato di esigenza di 'uscire dalle griglie della didattica contabile', di quella didattica frontale dove gli insegnanti contano un'ora di più o un'ora di meno.
L'onorevole Giannini ha parlato, senza troppi giri di parole, di docenti 'incardinati nelle materie': invece, con la Buona scuola si è cercato di dare un nuovo impulso al comparto scolastico affinchè la scuola stessa possa tornare ad essere il motore del cambiamento della società.
La scuola aveva bisogno di un cambiamento forte e nuovi stimoli, secondo il ministro, e, attraverso la riforma, il governo si propone di darle completa autonomia. 

Riforma Buona Scuola, Giannini: 'Chi non vuole essere valutato è spaventato'

A proposito del tema delicatissimo della valutazione, il numero uno del Miur ha dichiarato che la novità 'spaventa' ma che comunque il metodo si potrà perfezionare nel corso del tempo. Ci sarà chi non vorrà essere valutato, come ci sarà chi non vorrà valutare, ma coloro che la pensano così sono quelli che 'cavillano spesso sul metodo'.
Insomma, le dichiarazioni del ministro rappresentano l'ennesima risposta alle polemiche di questi giorni e ai tentativi di 'boicottaggio' della riforma che si stanno organizzando ovunque attraverso referendum abrogativi o iniziative di ricorso. Quel che è certo è che, secondo il ministro Giannini, la riforma Buona Scuola non piace agli insegnanti proprio perchè andrà a cambiare radicalmente (in meglio o in peggio a seconda dei rispettivi punti di vista) la loro attività didattica e professionale.