Ha fatto molto discutere la proposta di riforma Pensioni presentata due giorni fa dal presidente Inps Tito Boeri. Il numero uno dell’Istitutodi Previdenza ha parlato di flessibilità sostenibile per favorire il prepensionamento soprattutto di lavoratori precoci e donne attraverso un meccanismo checonsenta loro di spalmare il montante contributivo su più anni, senzadanneggiare le generazioni future. L’opinione pubblica ha subito pensato al contributivo per tutti, viste anche lecritiche alla quota 100 e alle pensioni flessibili ma, lo stesso Boeri, ètornato a chiarire la linea indicata, sottolineando che non ci sarà alcuntaglio del 30% come asserito dai sindacati.

Quali novità, allora, bisogna attendere?

La flessibilità inuscita si paga, ma come? Lavoratori precoci in attesa di risposte

Boeri, inaudizione in Commissione Lavoro, ha precisato che i tagli andranno nell’otticadi un 3-4 per cento e non saranno niente di straordinario. Il sistemacontributivo, a cui tutti hanno fatto riferimento, non sarà secondo l’economistabocconiano il metodo da usare. Anche se, a onor del vero, ad oggi le modalità “discuola” sono solo due: retributivo e contributivo. Assunto che la prima è ormaistata cestinata dalla storia, resta solo la seconda ammesso che, appunto, ilbuon Boeri non ci insegni qualcosa di nuovo.

Per ciò che concerne i lavoratoriprecoci, Boeri in Parlamento ha lasciato intendere che si può vagliareanche l’uscita a 57 anni, come previsto dalla legge 335/1995, ma in questo casoè chiaro che i coefficienti di trasformazione da usare per il calcolo dell’assegnosono crescenti con l’aumentare dell’età anagrafica.

Cosa farà il governoRenzi nella riforma pensioni 2015?

L’esecutivo ha annunciato un intervento in Legge diStabilità ed il ministro Poletti ha dichiarato che la linea indicata da Boerisarà presa in considerazione. A questo punto la palla torna a Palazzo Chigiche, sulla scia dell’INPS, potrebbe presentare dopo l’estate la sua proposta di riforma pensioni perrisolvere, si spera, le vicende che riguardano precoci, donne ed esodati.

Siprospetta, quindi, una lunga “campagna d’autunno” nel seguire gli sviluppidella vicenda pensionistica che il presidente dell’INPS, almeno nelleintenzioni, vorrebbe sistemare una volta per sempre. Quel che cercheremo dicapire, però, è chi sarà chiamato a pagare il conto.