"Renzi deve correggere la riforma per arrivare a una sua rapida conclusione e per poterci dedicare a tempo pieno ai temi della crescita, dell'occupazione e delle pensioni" spiega l'On. Cesare Damiano, sottolineando all'Agenzia d'informazione Ansa che"non condividere al cento per cento le scelte del Governo è cosa del tutto legittima". Il riferimento è alle polemiche sorte negli ultimi giorni in merito ad un articolo pubblicato sulquotidiano Repubblica e riguardante le presunte intenzioni della cosiddetta minoranza Dem di rendere la discussione sulle riforme una sorta di "Vietnam".

Discussione sulle riforme punta a risultati ambiziosi, ma dalla Commissione lavoro si chiede al Governo di intervenire sulla previdenza

Ma tornando a concentrarci esclusivamente sul lato previdenziale della dialettica tra Esecutivoe Parlamento bisogna evidenziare come al momento le linee di pensiero non appaiano del tutto convergenti. Tanto che mentre il Premier ha indicato nella parte finale di luglio il tema dei tagli alle tasse come uno dei punti chiave della futura azione di Governo, il Presidente della Commissione lavoro alla Camera si è affrettato a chiedereche questo non avvenga a discapito della flessibilità nell'accesso all'Inps. "Non vorrei che si sacrificasse quello che è l'obiettivo di oggi, dare flessibilità in uscita al sistema previdenziale".

Usciteflessibili, dalla Commissione lavoro si resta in attesa dell'istruttoria riguardante la Quota 97 e l'uscita con 41 anni di contribuzione

Stante la situazione, la Commissione lavoro alla Camera restaal momento in attesa di conoscere l'esito dell'istruttoria riguardante le proposte di flessibilità inviate al Governo. Il Presidente Damiano ha suggerito negli scorsi mesi di istituire la cosiddetta Quota 97, ovvero l'opzione di prepensionamento dai sessantadue anni di età con almeno trentacinque anni di versamenti e una penalizzazione massima di una mensilità su tredici.

"Totalmente contrario" invece il parere del Parlamentare riguardo l'opzione di ricalcolo contributivo della mensilità a causa dei tagli troppo elevati sulle Pensioni erogate: un'idea suggerita dal Presidente Inps Tito Boeri e attualmente al vaglio dei tecnici. Per i lavoratori precoci si studiainvece l'adozione di un provvedimento che permetterebbe la quiescenza indipendentemente dall'età anagrafica e con almeno 41 anni di versamenti, senza ulteriori penalizzazioni.

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