"Se si penalizza poco l'anticipo del pensionamento, questa operazione costa troppo allo Stato. Se invece si penalizza molto, lo Stato risparmia ma è molto più costoso per i lavoratori. Bisognerà trovare una soluzione intermedia" spiega Tiziano Treu riguardo l'attuale situazione di stallo che sta caratterizzando il settore previdenziale, così come riportato dal quotidiano "Il Mattino".

Ma quella di Treu non è certo la sola opinione in tema di riforme della previdenza e non sarà nemmeno l'ultima. Settembre si avvicina e con esso sta prendendo forma il redde rationem sulle misure da avvallare per flessiblizzare l'accesso al sistema. Anche così si spiega la girandola di dichiarazioni che si sono succedute negli ultimi giorni, a partire da numerosi esponenti della politica fino ai rappresentanti dei lavoratori e alle diverse sigle delle parti sociali.

Pensioni: molti lavoratori continuano a preferire Quota 97 e uscita con 41 anni per i precoci

Resta decisamente contrario a nuove penalizzazioni o a ricalcoli contributivi il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, co-firmatario di alcune delle proposte di flessibilità che al momento sembrano essere tra le più apprezzate da parte dei lavoratori.

"Per una riforma a costo zero" riflette Damiano, la penalizzazione "sarebbe non inferiore al 30%, vale a dire equivalente a un ricalcolo integralmente basato sul sistema contributivo. Una soluzione ingiusta e poco attraente" specifica l'ex Ministro del lavoro, che per la pensione anticipata con Quota 97 (35 anni di versamenti più 62 anni di età) aveva postulato una penalizzazione massima dell'8% (cioè del 2% l'anno). Diverso invece il caso dei lavoratori precoci, per i quali si propone di abbattere i criteri di uscita rendendo disponibile un'opzione di pensionamento anticipato con 41 anni di versamenti, indipendentemente dall'età e senza ulteriori azioni di penalizzazione. 

Riforma pensioni: occhi puntati su settembre, si attende di conoscere l'esito dell'istruttoria

Stante la situazione, appare evidente che gli occhi dei lavoratori restano puntati sull'esito dell'istruttoria aperta dal Mef, riguardante le migliori opzioni di flessibilità da inserire nella legge di stabilità 2016.

Settembre è ormai alle porte ed il comparto è in attesa di una riforma che possa apparire davvero strutturale, nonché in controtendenza con i provvedimenti estemporanei e ad hoc che si sono susseguiti negli ultimi anni. La sfida della flessibilità previdenziale sembra quindi potersi chiudere a breve, anche se l'esito appare ancora tutt'altro che scontato. Come da nostra prassi, vi ricordiamo la possibilità di aggiungere un commento in calce all'articolo, mentre per restare aggiornati sui prossimi editoriali riguardanti le pensioni vi ricordiamo l'opzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.