Niente più albi professionali per i neo diplomati, almeno senza una laurea almeno triennale. A stabilirlo è la nuova circolare emessa dal Ministero dell'Istruzione (prot. 7201/15) che, in pratica, mette fine alla questione che, da anni, è oggetto di discussione e di dibattiti. Infatti, se da una parte l'Unione Europea ha messo in atto un costante pressing sulla necessità di una laurea, almeno triennale, per ottenere il diritto all'esercizio di una professione, dall'altra l'Italia non ha mai provveduto a fare chiarezza sull'argomento: ci riferiamo, per esempio, a quanto contenuto nella riforma Gelmini (Dpr 88/12) dove non viene specificato in maniera esplicita se il titolo fosse ritenuto valido per l'accesso agli albi.

Scuola e diploma superiori: laurea triennale per esercitare una professione

Secondo quanto riportato sul numero odierno del quotidiano 'Italia Oggi', viene precisato che i modelli di diploma di istruzione di scuola media superiore faranno riferimento al IV livello delle qualificazioni del quadro europeo. In particolar modo, ci si riferisce al sistema introdotto a livello europeo che mette a confronto le varie qualifiche ottenute dagli studenti nei diversi Paesi europei.

In particolar modo, ed è quello che ci interessa maggiormente, i diplomi degli Istituti Tecnici Italiani consentono solo di assumere una certa responsabilità, ma non tale da poter esercitare una professione intellettuale.

Già nel 2012 si era parlato di possesso di un titolo accademico specifico come prerequisito per l'esercizio di professioni che richiedono l'iscrizione ad un albo presso un ordine professionale.

Da qui si evince la necessità di conseguire una laurea quantomeno triennale che garantirebbe il raggiungimento del VI livello Eqf (vale a dire il quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente): solo così verrebbe riconosciuto ai neo diplomati il diritto di poter gestire attività o progetti tecnico-professionali che comportano l'assunzione in prima persona di responsabilità decisionali.