Il Movimento Cinque Stelle era stata la formazione politica più attiva sul fronte delle mozioni di incostituzionalità sulla Buona Scuola richieste in tutte le giunte regionali. Un dato sorprendente giunge da quelle finora approvate, partendo dal nord. Il Veneto presenta una mozione di incostituzionalità per prima in Italia. Si tratta di una regione a guida leghista che, dopo il Movimento Cinque Stelle, guida l'opposizione al governo. Arriva adesso analoga iniziativa dal sud, con la Puglia a guida Pd del governatore Emiliano. La mozione di incostituzionalità ricalca quanto indicato in quella del Veneto circa il conflitto Stato – Regioni.

L'approvazione della mozione della Giunta

Non erano mancati momenti di attrito tra Emiliano, il Governatore della Regione Puglia, e il premier Renzi. Questo non ha fermato la decisione della Giunta che già lo scorso luglio aveva dato mandato alla propria Avvocatura regionale di verificare l'esistenza di conflitti di attribuzione in materia di ordinamento scolastico. Il parere restituito dall'organo interpellato non lascia adito ad alcun dubbio. Esistono chiare lesioni di attribuzione al governo regionale. Il ricorso è di natura tecnica, smentendo così le voci di critica politica che avevano portato a ritenere che Emiliano si proponesse come l'anti-Renzi.

Attacco alla legge 107

E' guerra senza quartiere tra i docenti precari e il governo su tutti i fronti, da quello della mobilitazione nazionale con le iniziative a sostegno dei referendum abrogativi a quello del ricorso ai tribunali.

Il Consiglio di Stato ipoteca il piano di assunzioni accogliendo le cautelari degli abilitati con diploma magistrale, riconoscendone il diritto di partecipare al piano di assunzioni. Analoghi provvedimenti erano stati decretati in favore di abilitati con Tfa, Pas e abilitati all'estero in virtù di ricorsi promossi dagli avvocati di Anief e da Sirio Solidoro.

E altri sono in arrivo per continuare a picconare, giorno dopo giorno, questo autentico insulto alla classe docente. Come si vede, il Movimento Cinque Stelle non è l'unica formazione politica scesa in campo a fianco dei docenti che adesso possono contare anche sull'appoggio politico rivolto a rilevare i vizi di incostituzionalità della legge 107.