I diplomati magistrale potranno essere reintegrati nelle GAE. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, con le ordinanze 4312 e 4313 del 23 settembre 2015. Più di 1000 diplomati potranno essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento per la Scuola dell'infanzia e per la scuola primaria. Sembra trovare, quindi, un punto fermo la questione di questi aspiranti docenti, che, in seguito a ciò che ha stabilito la legge 107 sulla Buona Scuola, non sono potuti rientrare nel piano di assunzione straordinario previsto dal governo. Il Consiglio di Stato adesso, intervenendo nei procedimenti giudiziari proposti dagli avvocati Barsanti Mauceri e Americo, ha dichiarato illegittimo il decreto ministeriale 325 del 3 giugno 2015, che il ministero ha utilizzato per non prendere in considerazione i diplomati magistrale.

Le considerazioni della Gilda

Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, stiamo assistendo ad una situazione scandalosa. Proprio così può essere definita la situazione in cui si trovano i diplomati magistrali. Questi ultimi, anche se hanno l'abilitazione per insegnare nella scuola primaria, rimangono nell'incertezza assoluta. Sono molti i ricorsi avviati, per ottenere l'inserimento nelle GAE. Alcuni insegnanti si sono rivolti al Tar e altri al Giudice del Lavoro, ma non tutti hanno ottenuto la stessa sentenza. Di Meglio lancia un appello al ministro Giannini, affinché possa intervenire subito.

Il criterio della giustizia

La decisione del Consiglio di Stato sul reintegro dei diplomati magistrali si basa su un criterio di giustizia, che fa appello all'equanimità.

Secondo il parere dell'organo amministrativo, i provvedimenti del ministero possono essere considerati illegittimi e adesso la politica dovrebbe intervenire con un provvedimento adatto, per sanare la situazione. L'ordinanza del Consiglio di Stato dimostra che non è permesso il totale arbitrio, perché altrimenti si incorrerebbe nella violazione di alcuni diritti fondamentali. Prevale il principio dell'equità di trattamento, oltre a quello dell'interesse generale.