Nella giornata di ieri si è svolta un'importante riunione in Commissione Lavoro alla Camera dove, alla presenza dei rappresentanti del Ministero dell'Economia, del Lavoro, dell'Inps e della Ragioneria di Stato, si è discusso di alcuni importanti provvedimenti di natura previdenziale. Per prima cosa, un po' a sorpresa, è giunta la 'doccia fredda' da parte del Mef, il quale boccia la settima salvaguardia per i circa 26.000 esodatiche aspettavano con ansia l'incontro di ieri. La motivazione di questa decisione è la seguente: le risorse finanziarie non utilizzate negli anni scorsi sono, ormai, tornate nelle casse dello Stato e non potranno più essere utilizzate per la salvaguardia.

Da precisare, secondo quanto riportato dallo stesso Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che la posizione del Ministero del Lavoro è diversa da quella dell'Economia.

Nessun intervento sullasettima salvaguardia per gli esodati e la proroga Opzione Donna

Dalle prime indiscrezioni giunte al termine della riunione, anche la proroga dell'Opzione Donnanon dovrebbe essere approvata, sempre per la stessa motivazione: mancanza di fondi. Proprio quest'ultima posizione è stata fortemente contestata da Cesare Damiano, il quale evidenzia che 'il pensionamento anticipato con 57 anni di età e 35 anni di contributi versati per le donne lavoratrici, non ha bisogno di alcuna copertura economica.

Il Mef richiede una copertura di circa 2 miliardi di euro fino al 2023, dati riferiti ad una platea più ampia rispetto a quella reale'. Quindi, nessun intervento previdenziale nella prossima Legge di Stabilità. Probabilmente saranno introdotti solamente dei piccoli interventi al fine di reperire altre risorse finanziarie, ma nulla di significativo.

Non ci resta quindi che aspettare i prossimi giorni, quando il governo Renzi dovrà decidere come muoversi sulla Legge Finanziaria 2016, la quale sarà discussa a partire dal prossimo mese di ottobre per poi essere approvata entro la fine del mese di dicembre.