Prosegue il dibattito politico sulla flessibilità previdenziale, man mano che si avvicina la discussione della legge di stabilità 2016. Ad intervenire nuovamente sul tema è il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che si rivolge ai Ministri del Lavoro e delle Finanze per avere un riscontro sulle possibili misure di salvaguardia in arrivo entro la fine dell'anno. "Aspettiamo che Ministri Poletti e Padoan ci dicano nei prossimi giorni cosa intendono fare sulle pensioni. Intanto è sicuramente un successo di tutta la Commissione lavoro della Camera l'inserimento, promesso dal Governo, di ben tre provvedimenti nella legge di stabilità".

Riforma pensioni 2016: il Governo studia tre provvedimenti per la flessibilità

Il riferimento dell'ex Ministro del lavoro va alle Pensioni anticipate per opzione donna, alla sanatoria che deve consentire il pensionamento definitivo dei lavoratori esodati e alla misura di flessibilità che dovrà lavorare in favore dei precoci e di coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata. Una misura che resta indispensabile anche per riavviare il meccanismo del turn over peri giovani in cerca di un primo impiego, bloccatosi in seguito all'inasprimento dei requisiti di accesso all'Inps avvenuto nell'ormai lontano 2011. Ricordiamo infatti che il tasso di disoccupazione giovanile resta sopra il livello del 40%, un dato che potrebbe sicuramente beneficiare del ripristino della staffetta generazionale.

Pensioni e legge di stabilità: resta da sciogliere il nodo della sostenibilità sui conti

Stante la situazione, il riscontro più atteso da parte dell'On. Damiano è probabilmente quello sui conti, visto che in più occasioni vi è stato disaccordo tra le interpretazioni del Mef e quelle della Commissione, in relazione alla sostenibilità delle misure di flessibilitàe di pensionamento anticipatoche sono state proposte.

"Per risolvere i problemi siamo disposti ad operare una piccola quota delle risorse accantonate sempre dal Fondo degli esodati, purché si facciano bene i conti", spiega l'esponente della minoranza Dem invitando l'esecutivo all'azione. "Siamo pronti al confronto e non siamo più disposti ad accettare a scatola chiusa i conteggi delle risorse necessarie per attuare le riforme: quando tra previsione e consuntivo ci sono differenze del 50% c'è qualcosa che non va".

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