La riforma del sistema previdenziale ritorna ad essere il punto focale della politica del governo Renzi. Dopo il blocco della proroga Opzione Donna e della settima salvaguardia degli esodati e, soprattutto, dopo la decisione di manifestare contro l'esecutivo davanti al ministero dell'Economia, il premier Renzi ha, probabilmente, deciso di rivedere la questione previdenziale e risolvere le diverse problematiche che la caratterizzano.

Sit in organizzato in via XX Settembre per protestare contro il governo

Intanto, nella giornata di oggi, martedì 15 settembre, un folto gruppo di rappresentanti delle più disparate categorie, esodati, quota 96, precoci, quota 100, opzione donna, si riuniscono in via XX settembre per convincere il governo Renzi ad intervenire il prima possibile per la risoluzione di diverse problematiche previdenziali.

A questa manifestazione parteciperanno anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil e qualche gruppo politico, come ad esempio Sel e, forse, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Nel frattempo, giunge la notizia che, la Lega Nord di Matteo Salvini, vuole appoggiare la battaglia dei lavoratori contro le decisioni del governo in carica.

Diverse rappresentanze di lavoratori nella manifestazione di oggi

Ma cosa chiedono, in definitiva, i manifestanti? La protesta è stata organizzata per sollecitare le istituzioni a modificare l'attuale legge previdenziale in vigore, la riforma Fornero, al fine di consentire ai lavoratori un'uscita flessibile dal mondo del lavoro. Si cerca di far inserire questa modifica già nella prossima Legge di Stabilità, in discussione il prossimo mese di ottobre, che sarà approvata entro la fine dell'anno.

Ad esempio, i lavoratori Quota 100 auspicano che il governo possa rivedere la proposta di Damiano/Baretta sulla possibilità di usufruire della pensione anticipata al raggiungimento del valore 100, quale somma tra età anagrafica e versamenti contributivi. Al sit-in di oggi, saranno presenti anche i lavoratori precoci, cioè quelle persone che chiedono che gli venga riconosciuto il fatto di aver iniziato a lavorare, versando almeno un anno di contributi, prima del compimento del 19esimo anno di età.

Essi sperano che l'esecutivo riconosca loro la prerogativa di chiedere un anticipo dell'età pensionabile al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica.

Probabile un intervento previdenziale non prima del 2018

Ma le indiscrezioni giunte in queste ore, provenienti dal presidente Inps Tito Boeri, fanno pensare che un intervento sul sistema previdenziale giungerà non prima del 2018.

Due questioni, però, dovranno essere risolte prima di quella data: la proroga del sistema contributivo donna e la settima salvaguardia per i circa 26.000 esodati. Ricordiamo che il sistema sperimentale Opzione Donna è un metodo istituito nel 2004, grazie all'ex ministro del Lavoro Roberto Maroni. Fino al 2014, ha dato la possibilità a circa 23.000 donne di usufruire della pensione anticipata. Successivamente, due circolari Inps, interpretando in maniera restrittiva questa norma, hanno bloccato questa possibilità alle altre lavoratrici intenzionate ad usufruire della pensione anticipata, accontentandosi di un assegno previdenziale più basso.

Vedremo nei prossimi giorni, se il governo Renzi deciderà di intervenire al fine di risolvere definitivamente le questioni urgenti di natura previdenziale.