Alla ripresa dei lavori parlamentari, si aspetta che il Governo Renzi affronti i tanti nodi cruciali che caratterizzeranno l'attività politica del prossimo futuro. Sono tante le questioni ancora aperte. Una tra queste, quella relativa ai circa 4.000 lavoratori del comparto scuola, docenti e personale Ata, i quali, a partire da oggi, saranno costretti a tornare al lavoro, nonostante abbiano tutti i requisiti per andare in pensione.
Si aspetta l'incontro del prossimo 9 settembre
Ricordiamo che iQuota 96, sono quei lavoratori che, a causa di un errore contenuto nella legge attualmente in vigore, che ha confuso l'anno scolastico con quello solare, devono tornare a svolgere la propria attività lavorativa nei plessi scolastici.
Questa categoria di lavoratori aspettano con ansia l'incontro che si terrà in Commissione Lavoro alla Camera, il prossimo 9 settembre, nel quale si valuterà la possibilità di arrivare ad una soluzione definitiva della questione che si 'trascina', ormai, da oltre 3 anni. Al momento, l'unica certezza che abbiamo è che, da oggi, tutto riprenderà com'era prima con i docenti che torneranno dietro una cattedra e il personale amministrativo, nei propri uffici scolastici.
Con molta probabilità, verrà tutto rimandato al prossimo anno
Il mese di agosto sembrava esserericco di novità, relativamente alla riforma del sistema pensionistico italiano. A quanto sembra, invece, la situazione sembra essere più complessa del previsto.
Appare difficile che il governo Renzi possa, nel breve periodo, arrivare ad una soluzione previdenziale da inserire nella prossima Legge di Stabilità. La possibilità di arrivare all'approvazione di un sistema flessibile che possa abbassare l'età pensionabile, nel breve periodo, sembra essere ormai remota. I tecnici del ministero dell'Economia, dopo attente valutazioni, preferiscono bloccare qualsiasi intervento previdenziale, a causa della mancanza di risorse economiche.
Lo stesso Padoan è convinto che l'attuale legge in vigore sia l'unica in grado di dare quella sostenibilità economica necessaria all'Italia, in questo periodo di crisi economica. Nell'ultimo meeting di Comunione e Liberazione, svoltosi a Rimini, il ministro, durante il suo intervento, non ha fatto alcun intervento sulle possibili modifiche da attuare all'attuale legge previdenziale.
Stessa cosa per il premier Renzi, il quale dovrà, nei prossimi mesi, trovare una soluzione equilibrata che possa mettere d'accordo sia i lavoratori italiani sia i tecnici del ministero dell'Economia e dell'Inps. Presumibilmente, tutto verrà rimandato al prossimo anno, in attesa di conoscere le risorse economiche disponibili da impiegare nella riforma delle Pensioni.