Un vero e proprio 'dirottamento' di quel personale che a breve sarà immesso in ruolo nell'ultima fase della Legge 107/2015, già fa discutere molti insegnanti per via dei loro azzeccati pronostici fatti nei mesi precedenti a proposito del personale della Fase C che sarà impiegato, quasi sicuramente, per coprire le cosiddette 'supplenze brevi'. I docenti destinati al potenziamento della didattica si troveranno - secondo una nota di chiarimento del Miur - a dover fare i 'tappa buchi'. Questa volta, purtroppo, non sono solo delle supposizioni o semplici voci di corridoio ma rappresentano, in concreto, una reale situazione che presto (dalla fine di novembre) si verificherà.

La Legge 107/2015 e la Legge 190/2014, due norme assolutamente contrastanti

Ma vediamo nel dettaglio l'incresciosa situazione - L'attuale Legge 190/2014, all'art. 1, comma 332 e 333 vietaalle istituzioni scolastiche di poter nominare i supplenti sia per il personale tecnico amministrativo che per il personale docente. Più il particolare, il primocomma, il 332, si riferisce al Personale ATA e ai Collaboratori scolastici, i quali non possono essere sostituiti nel caso in cui gli il personale assente risulti esserlo per un periodo inferiore ai sette giorni. Questa situazione - come risaputo - sta in questi giorni provocando molti disagi alle scuole e alle loro segreterie didattiche. In questi giorni, inoltre, sono scoppiate molte polemiche, sfociate anche in clamorose proteste degli stessi amministrativi dinanzi i palazzi della polita e dei dicasteri romani.

Per quanto riguarda l'altro comma della 190/2014, il 333, esso riguarda invece il problema delle assenze brevi del personale Docente. A tale scopo il menzionato comma vieta tassativamente la nomina, da parte dei Presidi, di un docente supplente se il periodo temporale dell'assenza siainferiore adieci giorni.

Vista la situazione venutasi a creare in questo primo mese di attività didattica ed amministrativa all'interno delle scuole pubbliche italiane, molti Dirigenti Scolastici hanno posto al Miur alcuni quesiti riguardantii problemi su esposti.

Finalmente, quest'oggi lo stesso Miur rilascia una nota ufficiale - pubblicata in anteprima sul sito tematico di Orizzontescuola.it - la quale chiarisce puntualmente tali vicende, precisando nel dettaglio le modalità da eseguirenei due casi diversi, sia per il personale ATA che per il personale Docente. Ebbene, per il comparto degli ATA la predettanotaaffida ai Dirigenti Scolastici tutte la responsabilità della eventuale 'deroga' alla succitata norma, disponendo per questo che essi stessi dovranno eventualmente motivare le eventuali scelte in funzione della grave e contingente situazione in cui versa il loro Istituto.

Cosa diversa è invece quella che riguarda il personale docente. Finalmente il Miur avvalora le supposizioni fatte da molti insegnanti e da tante sigle sindacali in questi lunghi mesi a proposito dell'utilizzo del personale dell'ultima fase C della riforma, per coprire le supplenze brevi nella Scuola pubblica. Il loro utilizzo come 'tappa buchi' è ampiamente contenuto e scritto, nero su bianco, nella citata nota del MIur. Untriste ruolo che spetterà ai neo docenti insigniti di un arduo compito, degno di un incarico in ruolo: da qui ai prossimi tre anni, fare i supplenti professionisti sembra proprio il loro destino. Ma quello che fa riflettere maggiormente è la mancanza di coerenza politica riguardo alla vera natura per cui è stato ideato il cosiddetto organico funzionale al potenziamento degli alunni.

Gli insegnanti si domandano: come la mettiamo con il reale bisogno di potenziamento di quegli alunni che hanno reali difficoltàdi apprendimento e necessitano di un aiuto? Per il momento non è dato sapere altro.Staremo a vedere, chissà se ci saranno ulteriori chiarimenti in merito a questo logico interrogativo.