La cancellazione dell'esonero dei vicepresidi è stato oggetto di accesi dibattiti durante l'estate: chi ha seguito la vicenda conoscerà bene la questione sorta dalle contraddizioni tra quanto contenuto nella Legge di Stabilità e quanto, invece, stabilito dalla legge N. 107/15, meglio nota come la 'Buona Scuola'. I sindacati ma soprattutto l'Associazione Nazionale Presidi,attraverso il proprio presidente Giorgio Rembado, avevano vivacemente protestato, portando all'attenzione i gravissimi problemi che avrebbero incontrato gran parte degli oltre 8.500 Istituti scolastici del nostro Paese, già costretti a dover far fronte all'ormai cronica mancanza dei presidi.

Ebbene, proprio in extremis e in coincidenza dell'inizio dell'anno scolastico 2015/6, il Ministro dell'Istruzione ha annunciato la risoluzione del nodo legato all'esonero dei vicari dei dirigenti scolastici,esonero confermato per le scuole che già lo avevano l'anno scorso. L'onorevole Stefania Giannini lo ha reso noto ieri sera, durante un intervento al TG1, parlando di 'buona notizia per la scuola'.

Scuola, cancellazione esonero vicari dirigenti scolastici: questione risolta

A questo punto, viene naturale chiedersi il perchè di tale decisione, presa tra l'altro proprio all'ultimo momento. E' molto probabile che i disagi che avrebbe provocato la cancellazione degli esoneri dei vicari dei dirigenti scolastici avrebbero messo, ancora una volta, sotto accusa una riforma già piena di inspiegabili contraddizioni; inoltre, potrebbe trattarsi di una 'mossa anticipata' da parte del governo, ben consapevole dei problemi che si riscontreranno con la nomina dell'organico potenziato (la cosiddetta fase C) che dovrebbe entrare in funzione entro metà novembre ma sul quale restano grosse perplessità.

Moltissime scuole si sarebbero trovate subito in ginocchio con inevitabile arrivo di una nuova ondata di critiche e di polemiche sulla Buona Scuola.

Semmai, ci sarebbe anche da chiedersi dove si andranno a prendere le risorse necessarie per far fronte ad un provvedimento che, inevitabilmente, andrà a toccare sensibilmente la voce 'risparmio' prevista nella Legge di Stabilità. Ora i soldi, però, sembrano essere spuntati come un coniglio dal cappello a cilindro.