La Corte Costituzionale è stata chiara quando bocciò il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici voluto dalla Fornero. I giudici sancirono che nessun rimborso di arretrati era dovuto agli Statali, ma allo stesso tempo intimò che si provvedesse a sbloccare i contratti in essere della Pubblica Amministrazione per adeguarli all’aumento del costo della vita. La palla così è finita nelle mani dell’esecutivo che è costretto a sedersi al tavolo delle trattative con i sindacati per stabilire la metodica degli aumenti. Sull’argomento è intervenuta anche Marianna Madia, il Ministro della Funzione Pubblica, che ha cercato di spiegare come si pensa di intervenire.
Che programmi ci sono ne breve periodo?
La Madia ha dichiarato che “ci sarà una discussione collegiale e si stabilirà quante risorse saranno disponibili per il rinnovo dei contratti per poi vedere di adeguarli”. Parole che non lasciano dubbi circa l’intervento che deve essere per forza di cose fatto. Secondo il Ministro, per la metà di ottobre, quando si tratterà di parlare di Legge di Stabilità, si dovrebbe sapere con certezza cosa si farà per gli statali. Una data importante però sarà quella del 20 settembre, quando in calendario è previsto l’aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF). Sarà importante questo documento per capire quanto il Governo ha stanziato, perché solo così si potrà capire quanto prenderanno di più i 3,5 milioni di dipendenti pubblici che aspettano da anni gli aumenti per la perequazione.
Ad oggi come si pensa di intervenire ed in che misura?
Voci di corridoio, ma che sembrano rispecchiare l’orientamento dell’esecutivosullaquestione statali parlano di aumenti previsti non per tutti, almeno in un primo momento. Infatti si pensa di concedere gli adeguamenti di stipendio solo alle fasce più deboli tra i dipendenti pubblici, adeguando prima gli stipendi a coloro che hanno redditi più bassi, facendo slittare gli scatti per i più ricchi ai prossimi anni.
Nel DEF, così come si ha notizia oggi, sempre in attesa del suo aggiornamento, ci sarebbero già stanziati 1,6 miliardi di euro da spendere per i contratti degli statali già dal 2016. Per gli anni successivi invece gli importi stanziati sarebbero maggiori, nell’ordine di 4 miliardi per il 2017 e di quasi 7 per il 2018. Per capire quali aumenti toccherebbero a ciascuno bisogna attendere quindi le definizioni del Governo che se confermasse le cifre del DEF dovrebbe stabilire tra quanti dei 3,5 milioni di dipendenti pubblici dovrebbero venire divisi.