Non accenna ad arrestarsi la lotta intrapresa dal Comitato Opzione Donna per cercare di risolvere la propria vertenza prima che il TAR si pronunci sulla questione. Dopo il sit-in della scorsa settimana ne è stato indetto un altro per domani con la sede del MEF in via XX Settembre a Roma che sarà nuovamente teatro della protesta. Oltre che sul proseguo della battaglia, le ultime news su Opzione Donna aggiornate ad oggi 21 settembre non possono non concentrarsi sullo stato d’animo dei massimi dirigenti del Comitato, con Orietta Armiliato (uno dei più importanti rappresentanti insieme alla coordinatrice Dianella Maroni) ad essersi lasciata andare ad un messaggio su Facebook che sa di sfogo.
Chiuso il capitolo di OD le donne dovranno inoltre fare i conti con il cosiddetto maxiscalone introdotto dalla riforma Fornero. Circa 200mila lavoratrici dovranno così ‘subire’ gli effetti della legge dell’ex ministra già dal prossimo anno, con i requisiti di accesso al pensionamento anticipato che diverranno sempre più stringenti. In definitiva serve una soluzione strutturale. Il periodo delle riforme tampone è più che tramontato.
Novità e ultime news Opzione Donna oggi 21-09: tutto nelle mani di Poletti, Padoan e Renzi, il Comitato pretende partecipazione
Le ultime news su Opzione Donna aggiornate ad oggi 21 settembre raccontano dunque di un movimento di protesta, l’ennesimo, che si terrà davanti al MEF con inizio domani alle ore 10.00.
Al passo per così dire extra parlamentare ne seguirà presto un altro istituzionale: giovedì prossimo infatti, i ministri Poletti e Padoan dovranno presentare alle Commissioni Lavoro e Bilancio le proprie proposte in merito alla vicenda di OD, un confronto che stando alle ultime indiscrezioni potrebbe rivelarsi più che decisivo. Il momento è delicato come testimoniato anche dal messaggio postato sulla pagina ufficiale del Comitato da Orietta Armiliato: ‘Ma non capite che ci siamo dannate per potervi rappresentare e poter dire finalmente la nostra? È così difficile comprendere che manifestare è dare il proprio sostegno alla causa e che l'apporto in fisico è fondamentale affinché ci si ricordi di noi?
[…] Abbiamo lavorato per arrivare a poterla vedere un'esplosione di partecipazione e non leggerla, non commentarla ma vederla e soprattutto farla vedere, non possiamo voltarci dall’altra parte’. Il messaggio è chiaro: bisogna manifestare e farsi sentire il tutto senza dimenticare che il prossimo 6 ottobre si terrà la prima udienza al TAR susseguente alla class action avviata contro l’INPS diversi mesi fa.
Pensione anticipata donne, Opzione Donna è solo l’inizio
Risolta la questione di Opzione Donna si aprirà un altro periodo caldissimo. Già dall’anno prossimo infatti inizierà a far sentire i propri effetti lo scalone Fornero che condurrà a sensibili inasprimenti dei requisiti di accesso al pensionamento anticipato per oltre 200mila lavoratrici.
Nel 2016 le donne attive nel pubblico che oggi vanno in pensione a 66 anni e 3 mesi dovranno di fatto lavorare 4 mensilità in più, ma la vera stangata l’avranno le lavoratrici del privato che si vedranno aumentare i requisiti da 63 anni e 9 mesi a 65 anni e 7 mesi. Ventidue mesi in più di lavoro dunque e senza il paracadute di OD a meno che il Parlamento non opti per una proroga sino al 2018 (scenario al momento lontanissimo dal concretizzarsi). La forza lavoro d’Italia è tra le più vecchie d’Europa. Questo dato, insieme a quello sulla disoccupazione giovanile (ormai alle stelle) dovrebbe rendere evidente ai piani alti la necessità di virare verso un massiccio svecchiamento. E invece le ultime news parlano della direzione opposta, parlano di mancanza di soldi e dunque di riforme che saranno poco incisive e ancor meno strutturali. Al peggio non c’è mai fine verrebbe da dire.