Le più grandi incoerenze del dispositivo della 'Buona Scuola' riguardano proprio la Fase C del piano assunzioni scuola: una delle ultime notizie riguarda, infatti, il rinvio della stesura del PTOF al 15 gennaio 2016, il che sembra proprio essere connesso a tutta una serie di complessità che stanno saltando fuori giorno dopo giorno. Tralasciando, per un momento, la questione fondamentale del 'significato' dell'organico di potenziamento (le sue funzioni da 'tappabuchi', il taglio alle supplenze, etc.), occorre concentrarsi su un altro aspetto: il fatto che i dirigenti scolastici potranno utilizzare questi docenti anche su ordini di scuola differenti da quello di appartenenza per la propria classe di concorso.
La questione è, prima di tutto, di carattere formativo e didattico: che tipo di potenziamento potrebbe arrivare da un docente di educazione musicale che venga 'riciclato' per attività nella scuola primaria, laddove gli manchino le competenze per agire con bambini così piccoli? E comunque: che tipo di potenziamento in generale si può offrire se si viene 'riutilizzati' su classi di concorso affini o su altri ordini di scuola? Se queste sono le giustissime questioni di carattere formativo, che segnano i limiti ideologici maggiori della 'Buona scuola' di Renzi, il problema riguarda, però, anche alcune questioni di carattere tecnico-organizzativo e sono strettamente connesse alla necessità da parte dei neoassunti nella Fase C di svolgere il periodo di prova.
Periodo di prova e Fase C del piano assunzioni scuola: le contraddizioni e i timori
I docenti che verranno assunti nell'organico di potenziamento attraverso la Fase C del piano di assunzioni dovranno affrontare il cosiddetto 'periodo di prova' che, secondo la normativa, consiste in 180 giorni di insegnamento sulla propria classe di concorso. La domanda che ci si pone è cosa succederà ad un docente che viene utilizzato, facendo l'esempio di un istituto comprensivo, in un altro ordine di scuola e su una classe di concorso che non gli appartiene in maniera diretta. È chiaro che su questo punto si attendono chiarimenti normativi o, perlomeno, una nota del Miur che definisca in maniera limpida cosa succede durante l'anno scolastico 2015-2016.
Si tratta di un altro aspetto che svela le contraddizioni della 'Buona scuola': l'organico di potenziamento non è stato pensato per rafforzare l'offerta formativa o per rendere più 'competitiva' la scuola italiana; è stato istituito soltanto per allargare quanto più possibile la platea immediata dei neoassunti (mossa 'pubblicitaria') e per eliminare le 'fastidiose' spese connesse alle supplenze brevi. Perché un dato è certo: l'unica funzione per il momento chiara di coloro che finiranno nell'organico di potenziamento è che dovranno assumersi gli incarichi di sostituire i docenti assenti.
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