Si torna a parlare di concorso scuola 2015-2016, una delle soluzioni più contestate da parte dei precari della Scuola abilitati tramite TFA, PAS e SFP. La complessità della situazione del precariato italiano è tale che sarà praticamente impossibile, nella stesura del bando, non fare torto a una qualche categoria di docenti in un modo o nell’altra penalizzata da circa vent’anni di riforme scolastiche scriteriate e tenuta fuori da ogni possibilità di stabilizzazione dall’ultimissima ‘rivoluzione’ renziana.

Il primo elemento fondamentale che va sottolineato – e al quale si connette immediatamente il primo ricorso ‘annunciato’ – riguarda il requisito per la partecipazione al concorso scuola: non essendo arrivata alcuna contro-indicazione ma essendo stato ribadito più volte, si può dire che l’abilitazione sia l’unico vero requisito d’accesso alle procedure concorsuali.

L’Anief, sindacato che protegge ‘tutti’ anche quando proteggere una categoria significa penalizzarne un’altra, ha già annunciato che su questo punto, oramai deciso e stabilito, si procederà mediante ricorso; solitamente, anche nei concorsi a cattedra precedenti è stato vincente. Strettamente connesso a questo punto è il fatto che per partecipare alle procedure per il sostegno sarà necessaria l’abilitazione specifica.

Contraddizioni, ricorsi e polemiche sul bando del concorso scuola 2015-2016

Ma le contraddizioni e le polemiche intorno alle ultime rivelazioni sul bando del concorso scuola 2015-2016 riguardano ancora una volta la situazione specifica di alcune categorie di precari. In primo luogo, coloro che vantano 180 giorni di servizio: non sarà considerato un possibile requisito di accesso alle procedure concorsuali, ma potrà essere valutato soltanto in sede di titoli aggiuntivi, previo possesso dell’abilitazione necessaria per la partecipazione (il riferimento normativo è l’articolo 114 della legge di riforma detta ‘Buona scuola’).

In secondo luogo, coloro che vantano 36 mesi di servizio su posti disponibili e vacanti: anche in questo caso, la legge non prevede alcuna quota riservata di posti per questa categoria di precari, anche se si rischia di cadere in contraddizione con la normativa europea – anche su questo punto, l’Anief promette una battaglia giuridica: una quota di posti deve essere concessa a questa categoria, creando, dunque, disparità di trattamento tra i vari precari della scuola (i più penalizzati, come sempre sin da quando si è cominciato a parlare di ‘Buona scuola’, sono i docenti abilitati tramite TFA, selezionati sul fabbisogno e con numero chiuso ma praticamente senza benefici).

In terzo luogo, i laureati entro l’anno scolastico 2001/2002: questa categoria dovrebbe essere esclusa dalla partecipazione al concorso scuola, vistonche nella legge n. 107 del 2015 non si fa alcun riferimento e, dunque, le indicazioni del concorso del 2012 non state recepite. In quarto luogo, gli ITP: altra categoria fortemente penalizzata, molti diplomati non hanno potuto partecipare a corsi abilitanti semplicemente perché non ve ne sono stati; la richiesta è di poter partecipare.

Infine, ma su questo difficilmente si farà polemica, sono stati esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso scuola 2015-2016 i docenti già di ruolo a tempo indeterminato.

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