Per il 3,2 milioni di dipendenti pubblici che hanno subito il blocco della perequazione da parte della Legge Fornero, la sentenza della Consulta che ne ha decretato lo sblocco, seppur priva di effetti retroattivi, sembrava una notizia positiva. I lavoratori del Pubblico Impiego che per 6 anni hanno visto i loro stipendi fermi, senza adeguamento all'inflazione crescente, avevano accettato l’idea di non recuperare niente di quanto perso negli anni passati, ma credevano che finalmente i loro stipendi tornassero a salire. Sembrava scontato che il Governo, essendo stato graziato dalla Corte Costituzionale dal punto di vista degli arretrati, concedesse un cospicuo aumento fin da subito, già dal 2016.

Le voci e le indiscrezioni che trapelano a poche ora dal varo della Legge di Stabilità però, non sono positive, anzi.

Aumenti da 7 euro al mese? Lordi naturalmente

Il Governo aveva già prestabilito che l’adeguamento dei Contratti dei lavoratori statali, sarebbe stato scaglionato in un triennio, fino al 2018. Si sapeva che per il primo anno, cioè per gli aumenti che scatterebbero il 1° gennaio 2016, la tranche di aumento sarebbe stata inferiore alle successive. Ma quello che viene fuori in queste ore supera ogni immaginazione. I 3,2 milioni di statali che si vedranno aumentare gli stipendi, probabilmente neanche se ne accorgeranno data la pochezza che gli arriverà in busta paga. Il Governo sembra intenzionato a stanziare, dei 27 miliardi di Legge di Stabilità, solo 300 milioni per gli statali.

Se dividiamo questa cifra per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici, non si arriva a 100 euro annui di aumenti di stipendio. La giustificazione sarebbe proprio l’inflazione, il suo scarso aumento negli ultimi anni. Sta di fatto che se le cifre fossero davvero queste, immaginiamo scenari di dura polemica e protesta da parte dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali.

Prime impressioni

Come detto, i sindacati monitorano attentamente la situazione e sono loro stessi che negli ultimi giorni hanno intimato al Governo di aprire subito un tavolo di trattativa. Il problema è che dal 2009 c’è da fare i conti con una Legge di Renato Brunetta che porterà i comparti della Pubblica Amministrazione da 12 a 4 ed il Governo, prima di avviare una trattativa, conta di risolvere quest’altro fondamentale passaggio della Riforma della PA.

Il giorno prestabilito dovrebbe essere martedì quando all’ARAN si inizierà a trattare l’argomento. Aspettare la riduzione dei comparti è necessario perché cambierà la rappresentanza sindacale al tavolo delle trattative. Fatto sta che la UIL ha già fatto sapere che a queste cifre non sarà possibile apparecchiare alcuna discussione. Sicuramente anche le altre sigle saranno sulla stessa linea perché il danno subito dagli statali, nei 6 anni di blocco del contratto si aggira sulle 300 euro al mese. Questa la cifra che hanno peso gli statali che per gli anni di blocco non recupereranno niente e che dal 1° gennaio avranno aumenti invisibili, 7 euro lordi cadauno.