Che la riforma Pensioni del governo Renzi si possa fare in piazza in pochi sono a crederlo, ma la manifestazione del 21 novembre sarà l'occasione per sindacati e lavoratori precoci per protestare contro l'attuale classe politica che continua, e in questo è stata bacchettata dallo stesso presidente dell'Inps Boeri, a non intervenire su un'organica riforma, chiesta a gran voce da chi ancora considera la legge Fornero un'enorme ingiustizia. Una cosa è certa, che la categoria dei precoci aderirà in massa all'importante mobilitazione del prossimo mese, avendo già, per bocca del signor Occhiodoro, previsto un eventuale intervento sul palco in modo da ribadire le richieste dei lavoratori che a partire da gennaio 2016 si troveranno costretti a restare sul posto del lavoro fino a 42 anni e 10 mesi.
All'iniziativa dovrebbero aderire anche dei lavoratori giovani, che hanno optato per il lavoro anziché gli studi, esempi reali che testimoniano come la categoria non sia una razza quasi estinta, pensiero questo espresso più volte in passato. Il 21 novembre si protesterà contro la manovra finanziaria decisa dal governo, una manovra che potrebbe cambiare nel corso delle prossime settimane grazie ad eventuali emendamenti proposti dalla stessa maggioranza, emendamenti che potrebbero porre rimedio al problema degli esodati, visto che circa 20 mila sarebbero rimasti fuori dalla settima salvaguardia, l'ultima del governo stando alle recenti dichiarazioni di Poletti, 20 mila persone da non abbandonare secondo Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, da cui ci si aspetta una battaglia anche a favore dell'Opzione Donna, poiché più volte in questi giorni l'ex ministro del Lavoro ha sottolineato come sia inconcepibile escludere dalla normativa le lavoratrici che compiono gli anni nell'ultimo trimestre del 2015.
Insieme a Damiano, protesta anche l'onorevole Maestri, che per prima ha denunciato la mancanza della proroga Opzione Donna all'interno della Legge di Stabilità.
Pensioni, la manifestazione del 21 novembre per chiedere la riforma
L'obiettivo è mantenere acceso il dibattito sulla riforma pensioni, anche perché i maligni sostengono che il governo non introdurrà mai la flessibilità per la mancanza di risorse economiche, tesi sposata, tra gli altri, dal signor Giubileo, ricercatore presso il Centro studi TopLegal, con quest'ultimo favorevole alla proposta Boeri, che tanto invece è stata criticata, in primis dai lavoratori precoci.
In ogni caso la manifestazione del 21 novembre indetta dalla Fiom potrebbe rivelarsi più importante del previsto per sensibilizzare ulteriormente il governo sul tema previdenziale, per regalare maggiore visibilità mediatica e maggiore peso alla questione delle pensioni dei precoci, una mobilitazione che, tra le altre cose, secondo le parole di Landini, chiederà l'abbassamento dell'età pensionabile, una richiesta, ad oggi, quasi impossibile, anche perché le ultime direttive dell'Unione Europea vanno in tutt'altra direzione, come ricorderà chi ha letto l'articolo sul monito della Commissione Ue relativamente alla pensione anticipata.
Quali sono le vostre aspettative sulla manifestazione della Fiom? Sono maturi i tempi del cambiamento e di un rinnovamento generale di pensiero? Può essere realmente la proposta Boeri l'unica praticabile per una riforma organica?