A oggi le ultime novità sulle pensioni per precoci, donne e uomini, vertono sulle ultime dichiarazioni di Renzi e le conseguenti riflessioni e prese di posizione. Cosa è successo in questi ultimi giorni è noto: il governo Renzi si è rimangiato la promessa (come in realtà molti avevano previsto) di introdurre norme per la flessibilità in uscita nel sistema pensionistico italiano nella prossima Legge di Stabilità. Ciò significa, in sostanza, che per il 2015 è ormai inutile sperare in delle novità per le Pensioni dei lavoratori precoci, di donne e uomini dipendenti pubblici, privati o autonomi.

Ma Renzi ha già rilanciato:la riforma si farà entro pochi mesi.

Ultime novità per le pensioni di lavoratori precoci, donne e uomini: arrivano davvero fra pochi mesi?

Il governo Renzi annuncia novità per le pensioni anticipate, rassicura i cittadini, poi fa retromarcia. Subito dopo la retromarcia giungono nuovi annunci: per chi segue l'argomento è ormai una prassi consolidata della classe politica, che si ripete fin da prima del governo presieduto da Renzi.

L'annuncio dello slittamento della flessibilità in uscita per le pensioni che per i lavoratori precoci avrebbe potuto rappresentare una grande occasione per lasciare prima il lavoro è stato seguito da un intervento di Renzi a radio RTL in cui si è detto disposto a chiudere l'intervento "nel giro di pochi mesi ma non in modo raffazzonato".

Aggiungendo che "faremo partire con l'INPS un grande lavoro di coinvolgimento degli interessati".

Purtroppo Renzi ancora una volta non è sceso nei dettagli quindi non sappiamo nulla di certo in merito al reperimento delle coperture finanziarie necessarie né alle possibili modalità di attuazione della riforma pensioni. La domanda a questo punto sorge spontanea: la riforma delle pensioni per precoci, donne e uomni, ispirata al criterio della flessibilità, arriverà davvero o ci troviamo di fronte all'ennesimo bluff della politica?

Riforma pensioni per precoci, lavoratori pubblici e privati: tutto dipende da Renzi

Tra le ultime novità sulle pensioni di oggi, 14 ottobre 2015, abbiamo un nuovo intervento di Damiano che ribadisce che la flessibilità farebbe risparmiare sul medio-lungo termine, nonché le dichiarazioni di Simonetti che vorrebbe predisporre un collegato alla finanziaria da portare subito in aula.

In realtà le iniziative sembrano destinate al fallimento: senza la volontà politica di Renzi di investire sul tema pensioni la riforma non si farà. Questa è la realtà dei fatti pura e semplice.

Che la riforma della Legge Fornero sulle pensioni sia necessaria è ribadito praticamente da tutte le parti in causa (cittadini, gruppi politici, sindacati), così come è ormai assodato che per introdurre la flessibilità con l'idea di Damiano occorrano circa 4 miliardi di euro sul breve termine (secondo alcune stime, almeno), ma sul medio-lungo termine ciò comporterebbe dei risparmi per lo stato, e oltretutto si libererebbero grandissime quantità di posti di lavoro.

Le possibilità per la riforma ci sono, tutto sta a voler puntare su questa riforma anziché su altri interventi (magari di maggior impatto sull'opinione pubblica ma forse meno utili al paese).

È diventata una questione di fiducia: c'è chi crede che Renzi terrà fede alla parola data in questi giorni di riformare le pensioni nella prima parte del 2016 e chi no.

Chiediamo quindi l'opinione di voi lettori: secondo voi Renzi riformerà davvero le pensioni nei prossimi mesi o si tratta di un altro bluff? Fateci sapere cosa ne pensate lasciando un commento qui sotto!