La riforma Pensioni si può fare. Questa la speranza di tutti i lavoratori precoci all'indomani dell'incontro tra Occhiodoro, amministratore del gruppo Facebook 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' e l'onorevole Monica Gregori, deputato del Partito democratico e componente dell'XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) dal 7 maggio 2013. C'è ancora spiraglio per quota 41?

Difficile dirlo, ma la determinazione con cui i precoci stanno lottando per ottenere il diritto di andare in pensione dopo 41 anni di contributi è tale che il 'miracolo' potrebbe anche avverarsi. 

Un incontro significativo

Il post con la foto che ritrae Roberto Occhiodoro insieme a Monica Gregori è di 13 ore fa. L'incontro tra colui che rappresenta, di fatto, gli oltre 7000 iscritti al gruppo e il deputato del Partito democratico rappresenta, oltre che una grande sorpresa, anche un punto di svolta importante per l'intera categoria. Finalmente infatti i precoci possono vantare un contatto diretto con le istituzioni.

Per la verità era già successo in passato, un passato recente. In principio fu Franco Tedone, che a Mi Manda Rai 3 ebbe modo di relazionarsi con Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Quindi fu il turno di Moreno Barbuti, che a Piacenza incontrò Giovanni Paglia (Sel), ottenendo l'impegno da parte del senatore ad affrontare la questione già a partire dalla Legge di Stabilità. Tra meno di un mese poi la categoria sarà tra le protagoniste della mobilitazione del 21 novembre indetta dalla Fiom. 

Aperture dalla politica

Sono ormai diverse le aperture verso i lavoratori precoci. In principio fu Damiano, quindi Lega Nord, poi Sel. Le chiavi per quota 41 sono lì. Manca soltanto l'incaricato ad aprire la porta.

Nella fattispecie Renzi. Il punto d'arrivo è già fissato: ore 13 del 14 novembre. Entro quella data dovranno essere presentati gli emendamenti all'Assemblea. Qualora nessuna forza politica alzasse un dito per quota 41, esploderebbe la rabbia dei precoci. Il cammino è tracciato, spetterà ora ai politici dare le risposte. La richiesta, di per sé, è semplice. Trovare le risorse, per il governo, non altrettanto. La questione centrale, nonostante qualcuno cerchi di nasconderlo, resta quella delle coperture economiche. Senza queste non ci sarà mai spazio né per la flessibilità in uscita né per quota 41. Un'equazione egoista e allo stesso tempo matematica. Allo stesso modo sarà matematica la reazione dei precoci, prima durante la manifestazione del 21 novembre poi al voto.