La pensione anticipata per i lavoratori precoci sembra essere sempre più un miraggio. Nei provvedimenti in materia previdenziale, che saranno inseriti nella Legge di Stabilità, la quale sarà approvata definitivamente dal Parlamento entro la fine dell'anno, non c'è alcuna traccia del l'ipotesi contenuta nel ddl presentato da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. In caso di approvazione, la proposta di legge in questione consentirebbe il pensionamento anticipato per i precoci, al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza alcuna penalizzazione.

Questa misura, probabilmente, non sarà presa in considerazione dal governo Renzi neanche per il prossimo anno.

Interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole Cimbri

Sulla problematica relativa ai quota 41 è stata evidenziata un'interrogazione parlamentare grazie all'onorevole Cimbri, alla quale l'Esecutivo non ha ancora dato una risposta. Quindi, almeno per il momento, 'salta' l'introduzione di una normativa flessibile per tutti quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del compimento del 18esimo anno di età e che, allo stato attuale, possono andare in pensione al compimento dei 42 anni e 6 mesi di contributi (un anno in meno per le donne). Ricordiamo che questi requisiti pensionistici, dal prossimo gennaio, aumenteranno di 4 mesi, perché legati all'aumento dell'aspettativa di vita.

Dal 2019, nuovo adeguamento dell'aspettativa di vita

A partire, poi, dal 2019 è previsto un nuovo adeguamento alla stima di vita di cui non si conosce ancora l'entità (è presumibile un ulteriore aumento di almeno 4 mesi). L'unico fatto positivo è che la penalizzazione, che prima della scorsa Legge di Stabilità, era dell'1-2 percento per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni, non sarà applicata sino al 2017.

Naturalmente, se nulla cambierà nel frattempo, a partire dal 2018 verrà nuovamente reintrodotta questa penalità. Vedremo nei prossimi mesi, se qualcosa cambierà a favore dei precoci e se il governo Renzi deciderà di considerare la peculiarità che contraddistingue questa categoria di lavoratori.