Dopo quattro giorni dall'approvazione da parte del consiglio dei ministri della legge di stabilità 2016, facciamo il punto delle novità e delle zone d'ombra che permangono all'interno delle proposte dell'esecutivo circa il sistema pensionistico. Novità e carenze che stanno facendo salire di nuovo la “temperatura” e le tensionianche all'interno della maggioranza.

Flessibilità in uscita rinviata al 2016 solo part-time, nonostante le promesse

Per prima cosa l'esecutivo del premier Matteo Renzi non ha ritenuto che questo sia il momento più adatto per modifiche strutturali della legge Fornero, troppo costose ed incompatibili oggi con le finanze dello Stato.

Quindi niente flessibilità in uscita, se ne riparlerà nel 2016. Flessibilità, che aveva fatto sognare migliaia di italiani che già si vedevano con la valigia in mano pronti, da pensionati, magari per un viaggio esotico. Eppure era stata promessa. Il governo, comunque per non essere accusato d'insensibilità, tira fuori dalla manica un timido coniglio: il part-time per gli over 63 delle aziende private. È questa una delle novità più rilevanti della finanziaria 2016. Una novità al ribasso, che demonizza la flessibilità promessa dal premier settimana fa, che comunque permette agli interessati di andare in pensione anticipata con una riduzione dell’assegno. Possono usufruire dell'opportunità i lavoratori che hanno maturato ilrequisito di 63 anni e 7 mesi, senza avere penalizzazioni sulla pensione perché lo Stato si farà carico dei contributi figurativi.

Novità con luci ed ombre: opzione donna, no tax area, esodati

La manovra finanziaria 2016, sempre per il comparto pensionistico contiene altre tre novità previdenziali: opzione donna, notax area per i redditi bassi e salvaguardia per esodati. Analizziamole. La proroga dell'opzione donna, consente alle lavoratrici di poter andare in pensione con 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 per le autonome) ma con decurtazione (circa il 30%) dell’assegno pensionistico essendo calcolato interamente con il metodo contributivo.

Questo regime sperimentale è soggetto però aduna clausola di salvaguardiache inciderà sulla perequazione, delle Pensioni dal 2017 al 2018 in caso di mancanza di fondi. Inoltre la soglia di reddito entro la quale i pensionati non sono soggetti al pagamento dell’imposta IRPEF, per i pensionati sopra i 75 anni passa da 7.750 euro a 8.000euro, per quelli di età inferiore ai 75 aumenta, invece, da 7.500 euro a 7.750 euro.Tutto però, per il 2016 è subordinato alle decisioni della C.E.

e cioè se concederci o meno il finanziamento per le spese sostenute per l'accoglienza degli immigrati.

In realtà, infatti, l’estensione della no tax area per i pensionati a partire dal 2016 non è ancora certa. Senza il benestare della Commissione europea la no taxarea sarà rinviata al 2017.Per ciò che attiene la settima salvaguardia per i lavoratori esodati (circa 35 mila) saranno utilizzate le risorse avanzate dalle precedenti salvaguardie. È l'unica categoria che di lavoratori da avere certezze.

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