Il clima è ormai surriscaldato, il governo non può più rinviare la discussione e la decisione sulle modifiche da apportare allalegge Fornero. La legge di stabilità è alle porte, ma ancora oggi non si vede nulla di nuovo all'orizzonte pensionistico. Tante sono ancora le ipotesi di intervento, ma nessuna di esse ha la certezza di essere quella giusta, quella condivisa e scelta dal governo.I partiti spingono, i sindacati propongono, i lavoratori protestano. Ma nulla si muove, almeno all'apparenza. Che forse dietro le quinte, il presidente del consiglio Matteo Renzi stia lavorando per tirare fuori il "coniglio" dal cilindro, insieme ai ministri Padoan e Poletti?

Dal P.D., l'on. Gnecchi insiste per l'opzione donna

Intanto dal parlamento si leva alta la voce dell'on. Gnecchi del P.D.. La battagliera componente della commissione lavoro della Camera, il cui presidente è il suo compagno di partito Cesare Damiano, torna ad insistere nei confronti del governo affinché l'esecutivo proceda al ripristino dell'opzione donna, così come richiesto a gran voce dal Comitato donne promotore di una class action. Azione intrapresa dalle lavoratrici per far valere il loro diritto, calpestato da una circolare Inps del 2012. Ricordiamo a tal proposito che il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha deciso di prendersi ancora qualche giorno prima di emettere la sentenza, pro o contro le richieste delle donne.

L'Inca Cgil presenta al governo un pacchetto di 7 proposte per la soluzione dei casi aperti

Ma la questione opzione donna non è la sola da dirimere da parte del governo. Vi sono i casi degli ultimi 50mila esodati da salvaguardare e l'ormai annosa vicenda deilavoratori precoci. L'Inca della Cgil, in occasione del seminario "Pensioni: la povertà del sistema contributivo", attraverso 7 proposte presenta al governo un pacchetto completo per collaborare alla soluzione delle varie questioni pendenti e per condividere eventuali ipotesi di modifica della legge Monti-Fornero del dicembre 2011 che ancora oggi regge e controlla "il mercato pensionistico".

Proposte che vanno dalla reintegrazione del minimo per salvaguardare le pensioni di chi non arriva a fine mese con assegni "da fame", alla diversificazione dell'aspettativa di vita. Difatti tutti i lavori e tutte le mansioni non sono uguali e perciò va diversificata l'uscita dal mondo della produzione.

Vedremo nei prossimi giorni, se il governo saprà far fronte alle insistenze dei partiti e delle forze sindacali, con proposte che sappiano raccogliere il meglio (per i lavoratori) delle diversificate ipotesi presentate da partiti e forze sociali.

Per essere sempre aggiornati, cliccate su "segui" posto in alto sopra al titolo.