Si attende di conoscere il programma ufficiale del governo Renzi per la Legge di Stabilità. Intanto le ultime notizie sulle Pensioni sono tutt’altro che positive: ne abbiamo parlato nei giorni scorsi dei margini piuttosto ridotti per un intervento sulla previdenza risolutivo di tutte le questioni aperte. Ad oggi, 9 ottobre 2015, la posizione dell’esecutivo è chiara: pensione anticipata si, ma a costo zero o quasi. Sono news, queste, che non suonano di certo come novità e che rendono poco felici i lavoratori precoci che, da anni, auspicano in una maggiore flessibilità in uscita.

La quota 41, proposta da Cesare Damiano ed appoggiata da una larga parte dell’opinione pubblica, è considerata troppo costosa e risulta, ad oggi, di difficile attuazione.

Notizie pensioni oggi 9 ottobre 2015, INCA presenta proposte di riforma

Nel corso di un convegno dedicato alla previdenza e organizzato dall’INCA, il patronato che fa riferimento alla CGIL, sono arrivate delle proposte per la riforma pensioni 2015. Si parte dall’assunto che sistema contributivo vuol dire molto spesso povertà: il patronato chiede al governo Renzi la reintroduzione dell’integrazione agli assegni, inesistente per i pensionati che verranno, e la diversificazione dell’età pensionabile in base al lavoro svolto. In particolare l’aspettativa è che venga presa in considerazione la considerazione dei lavoratori usuranti che, come i precoci, hanno subito maggiori danni dalle ultime riforme delle pensioni.

Per chi svolge mestieri più logoranti viene chiesto un anticipo per l’uscita dal lavoro, possibilmente non oneroso per il lavoratore come si è vociferato per altre questioni.

Proroga opzione donna, ultime notizie: INCA favorevole ma con miglior trattamento previdenziale

Dall’INCA, poi, arriva un endorsement verso l’opzione donna, per la cui proroga però viene richiesto un calcolo dell’assegno meno penalizzante per le signore, senza dimenticare la necessità di superare le diversità e venire incontro anche agli uomini, parificando il trattamento tra i sessi.

Tra le varie proposte, poi, si annovera la necessità di una maggiorazione contributiva per particolari categorie di lavoratori come gli invalidi civili e coloro che sono affetti da particolari patologie: per loro il patronato che fa riferimento alla CGIL chiede una tutela maggiore.