La flessibilità costa troppo, quindi bisogna ponderare bene come intervenire. Questo il succo delle ultime notizie sulle Pensioni ad oggi, 21 ottobre 2015, in seguito all’intervento di ieri sera del ministro del Lavoro Giuliano Poletti su La 7. Nel corso della trasmissione DiMartedì, l’esponente del governo Renzi è tornato a parlare della mancatariforma pensioni per i lavoratori precoci (prima di lui è intervenuto anche Matteo Salvini che ha attaccato duramente l’esecutivo) spiegando i perché del rinvio della flessibilità in uscita, promessa da anni e sempre rimandata.
Riforma pensioni 2016, ultime notizie 21 ottobre: parla Poletti
Il ministro ha spiegato che un intervento sulla pensione anticipataper i precoci con meccanismi di flessibilità come possono essere la quota 41 o la quota 100 ha dei costi difficili da sostenere nell’immediato. Per queste ragioni occorre agire in maniera ponderata, evitando di produrre altro debito per il futuro. Un ragionamento che, astrattamente, è inattaccabile se non fosse per il fatto che lo stesso Poletti da due anni va in tv o parla ai giornali promettendonovitàche, ad ogni occasione propizia, tardano ad arrivare.
I veri motivi della mancata riforma delle pensioni: le ultime notizie che gli altri non dicono
In realtà quello che Poletti omette, e con lui tutti i politici di area governativa, ha un connotato essenzialmente politico.
Lo abbiamo scritto alcuni giorni fa e ci sentiamo di ripeterlo in questa sede, per chi se lo fosse perso. A Renzi non frega niente dei pensionandi nella misura in cui una riforma della previdenza deve rappresentare un investimento economico per portargli consenso. Non è un caso che il governo si è concentrato sull’abolizione delle tasse che riguardano la casa e sull’innalzamento del limite del contante utilizzabile per gli acquisti a 3 mila euro.
Proposte che, si dirà, sono a tutti gli effetti “berlusconiane” ma che hanno il merito, secondo il ragionamento di Palazzo Chigi, di parlare ad una platea ben più ampia dei precoci e degli esodati non salvaguardati.
Renzi, del resto, lo conosciamo già da anni e prima che entrasse nella stanza dei bottoni il suo pensiero lo aveva espresso chiaramente: contributivo per tutti. Ecco perché le ultime notizie sulle pensioni non devono sorprenderci più.