L’Istituto di Previdenza Sociale (Inps) ha pubblicato sul proprio sito la circolare 194 del 27 novembre con misure importanti per i disoccupati e per gli ammortizzatori sociali a loro collegati. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli ultimi 4 decreti attuativi del Jobs Act, l’INPS ha reso pubblico l’impatto della riforma del lavoro sulla Naspi e sugli altri sussidi di disoccupazione. Vediamo cosa cambia per molti lavoratori interessati dai sussidi.

Durata della Naspi, Lavoratori Stagionali e loro salvaguardia

Il decreto attuativo sul riordino degli ammortizzatori sociali ha prolungato anche per il 2017 la durata massima della Naspi a 24 mesi.

In pratica viene cancellato l’Art. 5 del Decreto Legislativo n°22 che aveva previsto un limite massimo di durata di 78 settimane per gli eventi di disoccupazione avvenuti dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Per gli stagionali, al netto di diverse interpretazioni da parte dell’INPS o dei tecnici all’atto del pagamento del sussidio, come è avvenuto per l’altra famosa circolare, la 142, sembra sia stata estesa anche al 2016 la salvaguardia dei periodi coperti da Aspi o altri sussidi. Prima dei decreti attuativi, l’unico modo che un lavoratore stagionale aveva per percepire il sussidio per almeno 6 mesi era quello di recuperare l’eventuale Aspi che l’anno scorso aveva percepito per meno di 68 giorni a causa di una riassunzione.

Per tutti gli altri stagionali, tra dso teorica ed effettiva e tra periodi computabili e non, la Naspi erogava in media meno di 4 mesi, molto meno di quello che di norma veniva percepito con la Aspi. Nella circolare di oggi, l’INPS specifica che per le Naspi che non arrivano a 6 mesi di durata, potranno essere considerati utili ai fini del calcolo, anche i periodi già utilizzati per i sussidi di disoccupazione nel quadriennio di osservazione.

Resta sempre in vigore il vincolo massimo di durata per gli stagionali che non potrà superare i 6 mesi.

Agricoli, domestici e patto di servizio

Novità anche sulle modalità di presentazione della dichiarazione di immediata disponibilità (DID). Il disoccupato, presentando all’INPS la propria domanda di disoccupazione, si dichiarerà automaticamente disponibile ad accettare le proposte di reinserimento lavorativo da parte degli Uffici di Collocamento e degli Enti autorizzati.

È altresì concesso di presentare la dichiarazione iscrivendosi all’albo dei disoccupati in cerca di lavoro. L’accettazione delle proposte formative è obbligatoria e non accettarle porta alla decurtazione del sussidio di disoccupazione fin dal primo rifiuto e nei casi di non accettazione reiterate, anche alla revoca dell’assegno.L'Inps spiegaanche il calcolo delle 30 giornate di lavoro necessarie nei 12 mesi precedenti la Naspi, punto che di fatto tagliava fuori dal sussidio domestici ed agricoli . Essendo difficile il calcolo per i lavoratori che non hanno orari di lavoro precisi o che lavorano in attività che non obbligano il datore a trasmettere i flussi orari all’INPS, il conteggio lo si può fare sommando tutte le ore lavorate nel trimestre dividendole per 24 ed arrotondando il risultato sempre per eccesso.

Il risultato darà le settimane di lavoro effettivamente prestate ed al raggiungimento delle 5 settimane così calcolate, il requisito dei 30 giorni sarà dato per soddisfatto. Per gli agricoli, le ore effettivamente lavorate possono essere anche dedotte dalle buste paga.