Riforma Pensioni in Legge di Stabilità, il Pd è spaccato: infatti alla Commissione Bilancio del Senato, dove è all'esame il ddl sulla manovra finanziaria proposta dal governo Renzi (inutile ribadire che è un esecutivo a guida Partito Democratico), sono approdati diversi emendamenti tra cui quelli per l'estensione dell'Opzione Donna e le modifiche alla settima salvaguardia esodati (il cui progetto elaborato in Commissione Lavoro alla Camera, sempre con gli esponenti del PD in primo piano, è stato accolto solo in parte dal governo Renzi), ma soprattutto l'emendamento depositato da Giorgio Santini, capogruppo del PD al Senato, relativo al prestito pensionistico come prima forma di flessibilità in uscita; dunque i membri del Partito Democratico in Parlamento fanno proposte al governo retto dal Partito Democratico, il quale le accoglie solo in parte e poi riceve ulteriori proposte di modifica alle sue successive proposte...

Sì, è un vero caos! Ad esempio c'è sempre Cesare Damiano, esponente della minoranza DEM del PD e presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che esplicitamente afferma che il prestito pensionistico -ufficialmente Assegno Previdenziale Anticipato- non va bene e ci vuole invece una vera flessibilità, ripropendo la sua Quota 97 con penalità e dicendosi favorevole anche a discutere dell'ultima proposta di Tito Boeri, presidente INPS.

Ultime notizie riforma pensioni, 12 novembre: ancora sul prestito pensionistico, una sorta di pensione anticipata con penalizzazione

Ebbene sì, sembra quasi assurdo ma attualmente in Italia governa il PD, con l'appoggio di partitini minori, poco incisivi e poco coerenti come ad esempio il NCD di Alfano, ma è un Partito Democratico che come la vecchia DC è fortemente diviso in più correnti, con tanti esponenti che propongono “cose” forse solo per fare un po' di vetrina e emergere dal cono d'ombra prodotto da il deus ex machina Matteo Renzi ed i suoi più stretti collaboratori, quali ad esempio Maria Elena Boschi, Graziano Delrio, Pier Carlo Padoan, Giuliano Poletti (questi ultimi due ministri molto importanti ma non membri del PD).

Tornando agli interventi in materia pensionistica nella Legge di Stabilitàe ai relativi emendamenti, in particolare sul prestito pensionistico, queste le parole di Cesare Damiano per come sono pubblicate sul suo sito personale cesaredamiano.org in data 11 novembre: “condividiamo l’opinione del ministro Poletti a proposito della flessibilità del sistema pensionistico: anche noi pensiamo che sia la via maestra per correggere l’attuale sistema previdenziale.

Consentire ai lavoratori, su base volontaria, di poter accedere alla pensione a partire dai 62 anni con 35 di contributi e l’8% di penalizzazione, è la soluzione migliore che può favorire il ricambio generazionale e il loro ingresso nel mondo del lavoro” [NB: Poletti si è dichiarato contrario pure lui all'Assegno Previdenziale Anticipato senza però appoggiare le arci-note proposte di Cesare Damiano, anzi ha detto che non può pensare ad una qualche forma di flessibilita in uscita prima del 2016].

L'emendamento sul prestito pensionistico proposto dal capo PD al Senato in sintesi prevede che:

  • l'Assegno Previdenziale Anticipato possa essere domandato dai lavoratori che entro il 31-12-2017 siano al massimo a 5 anni dal traguardo della pensione di vecchiaia o anticipata (requisiti Legge Fornero)
  • che tale pensione sia poi massimo di due volte il minimo INPS
  • non siano titolari di forme di sostegno al reddito quali pensione d'invalidità o assegno straordinario per il sostegno del reddito previsto dalle norme per l'incentivo all'esodo
  • il prestito pensionistico sarebbe di circa 750 euro al mese, restituito poi con prelievi dalla futura pensione

Vi dice nulla come proposta? Su dai, alla fine è una forma di pensione anticipata con penalizzazione... gira che rigira, in ogni caso si approda sempre lì.