Esplode il caos sulla riforma Pensioni dopo il piano dell'Inps illustrato dal presidente Tito Boeri mentre si discute della manovra economica e finanziaria a Palazzo Madama con diversi nodi da sciogliere proprio sul fronte previdenziale. A tanti è parsa come una vera e propria provocazione l'uscita del presidente dell'Istituto previdenziale nazionale in questo momento particolare e molto delicato sulle questioni economiche e sociali.
Salvini a Renzi: stop alla legge Fornero
Certo le proposte di Boeri, non tanto quelle sulle flessibilità in uscita per la pensione anticipata a 63 anni ma soprattutto la previsioni di tagli di quasi il 50% delle pensioni più alte e il reddito minimo garantito per gli over 55 disoccupati, non ha reso un favore al premier Matteo Renzi che aveva già chiuso il capitolo previdenziale con il rinvio, almeno a parole, della riforma pensioni al prossimo anno nonostante la risoluzione di maggioranza alla nota di aggiornamento al Def che indicava al governo di intervenire entro quest'anno.
L'esecutivo si è assunto comunque l'impegno ad intervenire entro il prossimo anno dando il via libera a un ordine del giorno del Pd, a prima firma di Annamaria Parente, che sollecita la riduzione dell'età pensionabile. Intanto, sindacati e opposizioni continuano ad attaccare il Governo Renzi e il presidente dell'Inps sulla questione previdenziale. E anche importanti componenti della maggioranza sembrano intenzionati ad andare fino in fondo nella battaglia per la flessibilità in uscita nella legge di Stabilità 2016.
Esodati, ancora in tanti da salvaguardare
Ad insistere per l'abolizione della legge Fornero il leader della Lega Nord Matteo Salvini, ancora col dente avvelenato dopo la bocciatura della proposta di referendum abrogativo, accompagnata da oltre 500mila firme convalidate dalla Cassazione, da parte della Corte Costituzionale.
"Io sono disposto - ha detto il leader leghista - ad andare anche in bicicletta da Renzi per superare la legge Fornero. Una legge sbagliata e maledetta - ha aggiunto Salvini intervenendo sulla riforma pensioni nel programma 'Dalla parte vostra' su Rete 4 - che sta seminando disperazione in tutt'Italia. Ci vado - ha proseguito il segretario del Carroccio - anche domani pomeriggio da Renzi se la cambiamo".
Va avanti ormai da anni la battaglia leghista per l'abrogazione della legge pensionistica varata quattro anni fa dal Governo Monti con l'appoggio parlamentare della maggioranza di "grosse koalition" alla tedesca. "Dopo quattro anni di questa maledetta legge - ha sottolineato il leader leghista - ci sono ancora ventimila esodati in mezzo alla strada".
Per gli esodati la manovra di bilancio prevede la settima salvaguardia, che certamente non sarà definitiva, servirà infatti una ottava misura. Ma oltre agli esodati restano le difficoltà d'accesso al sistema previdenziale per via dei requisiti anagrafici e contributivi richiesti. "L'Italia è il Paese - ha proseguito Salvini - che manda la sua gente in pensione più tardi di tutti in Europa a 66-67 anni bloccando - ha aggiunto - centinaia di giovani". In effetti, la rigidità per il pensionamento della legge Fornero ha bloccato in questi anni le porte d'ingresso dei giovani al mondo del lavoro. "E' una legge che va modificata", ha ribadito Salvini sottolineando che "al governo hanno avuto il tempo per la cittadinanza ai figli degli immigrati, per la riforma del senato, per le adozioni ai gay, ma non - ha evidenziato il leader leghista - per superare la Fornero".