Dopo la Legge di Stabilità (LdS) siè diffuso il malcontento generale tra i lavoratori, per questa ragione abbiamo deciso di intervistare la senatriceErica D'Adda (Pd). Tra gli argomenti che abbiamo voluto approfondire, visto che il 3/11 siè riunito il Comitato Ristretto dem, nominato dalla Commissione XI, anche le reali possibilità di giungere amisure concrete peri lavoratori precoci eper ledonne nate nel IV trimestre del 58.

News al 4/11 precoci e opzione donna

Il 3/11 siè riunitoil Comitato Ristretto dem con lo scopo principale di riaprire al tema della flessibilità in uscita.

L'idea di Damiano, si legge su diverse testate giornalistiche,è quella di far arrivare al Governo Renzi un testo unificato a partire dalle 19 proposte di flessibilità fin qui giunte in Parlamento. I precoci, visto che una delle proposte è il Ddl 857 che menziona la Quota 41, possono sperare in un provvedimento ad hoc o se ne riparlerà solo dal 2016 ?

L'idea di una forma di flessibilità in uscita spero trovi una soluzione, e con Damiano siamo in buone mani, considerato che è auspicabile e auspicata anche da gran parte della commissione lavoro del Senato ma, soprattutto, è una necessità dei cittadini. Occorre un intervento strutturale in merito. E qui potrebbero rientrare i precoci. Però il passaggio per una inclusione nellaLdS 2016 è molto stretto.

Personalmente, lo auspico con tutte le mie forze. Se non si riuscisse ora se ne riparlerà di certo.

Secondo quanto sancito dall'art 19 della Legge di stabilità vengono ripristinati i termini di scadenza della legge 243/04, dunque, potranno accedere alla pensione le donne che matureranno i requisiti entro il 31/12/2015. Il Governo però non ha tenuto conto dell'aspettativa di vita (AdV) tagliando fuori, di fatto, qualche centinaio di donne nate nell'ultimo trimestre del 58.

Poletti ha detto che non vi sono le risorse per includerle tutte, le nate nel IV trimestre insorgono, dicendo che i conti erano stati fatti includendo tutte le lavoratrici. Cosa ha in serbo la Commissione Lavoro per sanare questa ingiustizia di 'genere nel genere'?

La Commissione Lavoro del Senato è orientata a intervenire per far rientrare anche queste lavoratrici.

Personalmente l'ho detto questa mattina in discussione generale, e ho presentato l'emendamento per espungere il passaggio sull'aspettativa di vita. Ci dovrà essere ascolto, perché davvero l'iniquità sarebbe inverosimile. Dieci anni di lavoro in più! Vorrei evidenziare che la Legge 243/04 è una LEGGE SPERIMENTALE, che sperimenta sul campo specifiche situazioni prima che il Legislatore decida come legiferare ordinariamente in merito. In quanto Legge Sperimentale non può - non dovrebbe- essere soggetta a modifiche o deroghe o mutamenti, nel corso dello svolgimento della sperimentazione, allo scopo di non alterare quelli che sono i requisiti originariamente individuati, andando ad incidere sul risultato della sperimentazione stessa.

Inoltre, è una norma autosostenibile finanziariamente,perché fondata sul contributivo.

A suo avviso 'opzione donna anche per gli uomini ' e la richiesta di una 'proroga al 2018' potranno mai trasformarsi in realtà o resteranno sogni nei cuori deilavoratori/lavoratrici?

Se si riuscirà a definire una misura che preveda una forma di flessibilità in uscita non credo possibile che opzione donna possa essere estesa anche agli uomini. Del resto, il nome stesso dice che nasce con una ratio ben precisa. Per una proroga al 2018 credo che ci si possa e debba lavorare.