Sciopero Generale della Scuola venerdì 13 novembre. I sindacati di base tornano in piazza per reiterare le proteste contro la riforma denominata ‘Buona Scuola’ e contro le misure previste nella Legge di Stabilità 2016 che prospettano aumenti di stipendio minimi dopo un blocco dei contratti del personale della scuola che dura da sei anni.

Allo sciopero, proclamato da numerose sigle sindacali (Anief, Cobas, Unicobas, Cub Scuola ed altre), aderiranno tutte le categorie della scuola, dagli insegnanti al personale ATA, facendo prospettare un venerdì nero con scuole chiuse e disagi per i genitori degli alunni più piccoli.

I motivi dello sciopero della scuola di venerdì 13 novembre.

Le proteste contro le ‘storture’ della riforma sono accompagnate, in questo sciopero della scuola, da quelle contro le misure contenute nella Legge di Stabilità 2016, che prevede ulteriori tagli e penalizzazioni per i lavoratori della scuola, e dalla rivendicazione del rinnovo del contratto, scaduto da sei anni. Quest’ultima istanza, sarà il principale motivo dello sciopero del pubblico impiego proclamato per il prossimo venerdì 20 novembre, al quale parteciperanno, ancora una volta, gli stessi lavoratori della scuola.

La protesta dei sindacati si esprime in modo particolare contro le esigue risorse stanziate nella Legge di Stabilità per gli aumenti contrattuali.

Trecento milioni di euro che corrisponderebbero a circa 10 euro lordi per ogni lavoratore pubblico. Una cifra che viene definita dai sindacati ‘un’elemosina’ che non tiene conto del fatto che, nel periodo di vacanza contrattuale, i lavoratori della scuola hanno perso mediamente circa 5mila euro ciascuno.

La scuola in sciopero: manifestazione nazionale a Roma.

Numerose la manifestazioni in programma nelle più importanti città durante questo sciopero della scuola di venerdì 13 novembre, ma quella più attesa sarà la manifestazione nazionaleche i sindacati hanno organizzato a Roma e per la quale si attendono una massiccia partecipazione da parte del personale della scuola in sciopero.

L’appuntamento è fissato per le ore 10 davanti al Ministero dell’Istruzione da dove i manifestanti partiranno alle ore 12, dopo due ore di sit in, alla volta del Parlamento per proseguire la protesta e far sentire la loro voce ai deputati riuniti per discutere della Legge di Stabilità 2016.