La Buona Scuola non ha portato solo cambiamenti positivi. In molti, anzi, affermano il contrario. Non si capisce se l'intero piano di assunzioni sia stato gestito male o se sia stato studiato senza cognizione. I precari della scuola, nella fascia della prima infanzia, aumentano ed il loro malcontento anche. Le assunzioni per loro hanno subito una battuta d'arresto che li ha lasciati in stand-by. O meglio, per molti di loro le domande non sono nemmeno state formalizzate. Vediamo nel dettaglio quali sono le motivazioni generatrici del malessere.

I precari contro la Buona Scuola

Gli insegnanti d'infanzia si sentono lasciati da parte dalla grande riforma scolastica promossa da Renzi.. Nel progetto promosso dalla Buona Scuola, decantato tanto dal ministro Giannini, loro non rientrano. Dapprima sono stati chiamati in causa con mille promesse ed in seguito si sono visti lasciati in bilico nel piano assunzioni, dopo avere dato il loro consenso e la loro partecipazione alla propaganda governativa attuata. Nel piano straordinario d'assunzioni loro non sono rientrati, ma hanno fatto seguito solo gli altri docenti iscritti alle medesime graduatorie in GaE ed in G.M. Il governo Renzi quindi sta voltando le spalle a circa 23 mila precari che si ritrovano senza lavoro, senza tutela ed illusi.

Per contro sta per essere indetto un nuovo concorso proprio rivolto ai docenti d'infanzia. Tutto ciò va a stridere con la situazione attuale, in quanto le graduatorie inerenti all’immissione in ruolo GaE e G.M. contano al loro interno numerosi docenti che aspettano di essere chiamati, mentre nelle GaE ce n’è una parte che ha l’età prossima alla pensione.

I cori di protesta si fanno sempre più aspri e più forti grazie all'aggiunta di voci nuove. Ben 23 mila precari, ora, chiedono spiegazioni al Premier. L'unica risposta ricevuta fa riferimento al progetto 06 che mira a dare un nuovo assetto al progetto in corso. Questa motivazione non ha placato gli animi, anzi. E' impossibile infatti cercare di sanare una situazione come questa aprendo altre graduatorie. Si rischia solamente di lasciare in una lista di docenti, che si fa sempre più lunga, in attesa perenne.