Il bonus concesso dal governo quale rimborso per le Pensioni bloccate nel periodo 2012/2013 copre solo una piccola parte di quanto perso dai pensionati con il blocco degli adeguamenti degli assegni sancito dalla legge Fornero. Per questo motivo, sono migliaia i ricorsi seguiti dagli studi legali di tutta Italia contro il blocco, dichiarato illegittimo dalla sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale, e contro il successivo ‘bonus Poletti’ con il quale il governo ha inteso chiudere la questione.

Il blocco dell’adeguamento delle pensioni e il rimborso di agosto 2015

Tra i provvedimenti contenuti nella legge Fornero del 2011 c’era, quindi, anche il blocco dell’adeguamento delle pensioni al costo della vita secondo gli indici Istat.

Una norma che ha riguardato oltre 4 milioni di pensionati con una assegno mensile compreso tra 1.450 e 3.000 euro lordi e che è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta.

Considerando che nel 2012 la rivalutazione spettante sarebbe stata del 2,7% e nel 2013 del 3%, il pensionato che riscuote un assegno di 30.000 euro lordi l’anno ha subito una perdita di circa 1.800 euro, sulla quale va calcolato il cosiddetto ‘effetto trascinamento’, dovuto al fatto che quanto non è stato riconosciuto negli anni 2012 e 2013 peserà per sempre sull’assegno percepito.

Si tratta, quindi, di mancati introiti quantificati in diverse migliaia di euro che il governo ha inteso sanare  con il cosiddetto ‘bonus Poletti’, riconosciuto con gli assegni di agosto 2015, pari a circa il 20% di quanto dovuto.

Rimborso pensioni: bloccare la prescrizione è il primo passo per il ricorso

Le iniziative degli studi legali per ottenere un rimborso delle pensioni completo hanno portato alla raccolta di migliaia di ricorsi (5000 nella sola Toscana); ecco come presentare il ricorso per tentare di riavere quanto perso col blocco delle perequazioni.

Assodato il fatto che può presentare ricorso solo chi ha subito il blocco della rivalutazione della pensione, cioè chi percepisce un assegno superiore a 1.450 euro e inferiore a 3.000 euro lordi, il primo passo da fare è quello di bloccare la prescrizione, visto che il periodo di prescrizione degli arretrati pensionistici è stato ridotto, sempre dalla legge Fornero, da 10 a 5 anni.

Per ottenere la sospensione del decorso dei termini, è sufficiente inviare, a mezzo raccomandata, una lettera di diffida all’Inps di Roma.

La conferma della possibilità di accedere al ricorso può essere verificata controllando il cedolino di agosto 2015: se è riportata la voce ‘applicazione sentenza 70/2015’ oppure ‘arretrati sentenza 70/2015 a.c’ e ‘arretrati sentenza a.p’, è la conferma che è stato riconosciuto il ‘bonus Poletti’ contro il quale si intende ricorrere.

Il ricorso dovrà essere presentato presso la sede della Corte dei Conti della regione di residenza, nel caso dei pensionati di enti pubblici, oppure presso gli uffici del giudice del lavoro della provincia di residenza, nel caso dei pensionati del settore privato.