Sembra essere chiaro oramai quale sarà la tipologia di intervento che il governo Renzi intende mettere in campo per la riforma delle pensioni 2016all'interno della legge di stabilità: da un lato, come già sottolineato da più testate giornalistiche, l'anticipo della no tax area al 2016 – la domanda che occorre porsi è a partire da cosa verrà finanziata; dall'altro, la sterilizzazione dell'indicizzazione delle Pensioni, il famoso conguaglio che i pensionati avrebbero dovuto restituire all'Inps sulla base di un 'errore' nella previsione sulla crescita dei prezzi e dell'inflazione.

Le ultime notizie rivelano come i sindacati si dicano soddisfatti dei provvedimenti, anche se viene sottolineato il gioco al ribasso dell'esecutivo: sia la CGIL che l'UGL condividono gli interventi su no tax area e indicizzazione delle pensioni, ma chiedono al governo Renzi impegni più precisi sui tre fronti rimasti completamente scoperti; si tratta della questione dell'allargamento della platea per la settima salvaguardia degli esodati, della soluzione per i lavoratori precoci e, infine, della flessibilità in uscita oramai fuori dal dibattito politico delle ultime settimane. Per quanto riguarda, invece, la proroga dell'opzione donna, la situazione è più confusa e merita un approfondimento.

Opzione donna e le ultime novità sulla riforma pensioni 2016

Un emendamento presentato nella giornata di martedì 15 dicembre prevede che le risorse che non sono state utilizzate per l'opzione donna vengano stanziate per interventi analoghi. Si tratta di un testo un po' sibillino, per cui, al di là di Cesare Damiano che si dice sicuro, al momento non sembra essere presente alcuna misura che consenta alle nate nell'ultimo trimestre del '57 o del '58 di accedere all'opzione.

Al momento gli scenari possibili sono essenzialmente due: quello che si sta sviluppando proprio in queste ore, per il quale non vi sarà la cancellazione dell'aspettativa di vita, e quello per il quale il governo Renzi interverrà quanto prima per risolvere la controversia e allargare la platea delle beneficiarie.

Come si finanziano i provvedimenti di riforma pensioni 2016?

Da dove provengono le coperture economiche dei provvedimenti di riforma delle pensionicontenuti negli emendamenti governativi alla legge di stabilità 2016? Si tratta del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, dunque di tagli agli stanziamenti per i giovani e il loro futuro lavorativo. Il governo Renzi, insomma, avrebbe fatto una sorta di compromesso: se si aiutano i giovani non si possono aiutare i pensionati, se le esigenze sono quelle di un aiuto sul tema previdenza allora a subirne le conseguenze devono essere i giovani. Questo aspetto è piuttosto importante perché delinea una strategia precisa del governo: le misure sulle pensioni vi potranno essere soltanto mediante un taglio dei fondi per l'occupazione e il lavoro, riproducendo su un piano più elevato quel conflitto generazionale che sembra attanagliare l'Italia.

Quello che resta come dato di fatto è che le coperture economiche non potranno mai venire fuori da un inasprimento delle politiche fiscali di tassazione diretta, la linea dell'esecutivo sembra essere segnata: una possibile riforma delle pensioni si baserà più sul meccanismo 'assicurativo' (quanto versi tanto ricevi) che non su quello 'previdenziale' e 'solidale' tramite una redistribuzione della ricchezza nazionale. Per ultime notizie e novità sulle pensioni, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.