L'incontro del 25 gennaio fra Miur e sindacati circa la mobilità 2016/17 e gli ambiti territoriali ha finalmente un resoconto ufficiale. La FLC CGIL ha pubblicato sul proprio sito un comunicato in cui spiega quali sono state le aperture del Ministero sul contratto. Si parla della fase interprovinciale (la terza) e della possibilità per idocenti di chiedere il trasferimento su scuola, e dei criteri per l'assegnazione alle singole scuole all'interno degli ambiti. Ecco cosa viene detto dal sindacato.

Aperture del Miur sulla mobilità 2016/17: sono sufficienti?

La FLC CGIL riferisce che grazie alle aperture del Miur sulla mobilità 2016/17 in seguito alle proposte sindacali, è ripresa la trattativa. Secondo il sindacato i risultati ottenuti sono significativi. Gli obiettivi ottenuti nei precedenti incontri erano stati tre: 1) Per i trasferimenti provinciali si mantengono le regole attuali, ovvero la titolarità su Scuola anziché su ambito, per tutti i docenti che hanno una provincia di titolarità. 2) Potranno acquisire la titolarità di sede i docenti di sostegno (Dos) e i docenti senza sede (Dop), evitando così la collocazione d'ufficio all'interno degli ambiti. 3) Viene superato il blocco triennale per i docenti assunti nelle fasi 0, A e nelle fasi B e C da GM e sono resi disponibiliil 100% dei posti ai fini degli spostamenti.

Con il nuovo incontro di ieri, il Miur si è aperto anche sulla possibilità, per chi è già titolare di scuola, di poterne acquisire un'altra in diversa provincia, ma solo tra le scuole disponibili nel primoambito che verrà indicato nella domanda. Dal secondo ambito in poi, la titolarità su scuola verrebbe persa. La costituzione degli ambiti dovrebbe avvenire entro febbraio.

Miur-sindacati: la trattativa non è finita

A questo punto, la FLC CGIL rassicura che la trattativa prosegue e che ci si batterà per tutti i docenti, anche gli assunti in fase B e C. Si tenterà di regolare l’assegnazione dagli ambiti alle scuole sulla base di criteri e procedure oggettive, con la valorizzazione dei titoli. La chiamata diretta dei docenti, al quale viene comunque fatta opposizione, non dovrà essere a discrezione del dirigente. Il sindacato promette battaglia in tutte le sedi e con ogni mezzo, compreso il referendum.