Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 19 gennaio hanno per protagonista Cesare Damiano e i lavoratori precoci. Negli ultimi giorni vi abbiamo parlato del "duello" tra Renzi e Junker, commissario dell'Unione Europea, offrendovi un approfondimento sulla flessibilità citata dal commissario e chiedendoci se tale scontro in futuro avrà delle ripercussioni sulla riforma Pensioni di Renzi, che tutti quanti aspettano e chiedono al premier. Oggi però la nostra attenzione si concentra sul fronte interno, con le dichiarazioni di Damiano da una parte e dall'altra la protesta della categoria dei precoci, protagonista oggi nella trasmissione Dimartedì condotta da Floris.

Pensioni, Damiano vuole accelerare sulla riforma

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per oggetto le dichiarazioni di Cesare Damiano, che ancora una volta ha voluto regalare la giusta visibilità alla discussione inerente la riforma pensioni 2016. Per il presidente della commissione Lavoro alla Camera, la priorità di quest'anno per il governo Renzi dovrà essere l'introduzione della flessibilità. Le parole di Damiano arrivano all'indomani dello scontro verbale tra il premier e il commissario Ue, con la risposta del primo ministro italiano affidata ad un'intervista al direttore del Tg5 Clemente Mimum. Per l'ex ministro del Lavoro Matteo Renzi dovrebbe dimostrare la stessa combattività anche per la flessibilità del sistema pensionistico.

Da più parti ormai la richiesta è sempre la stessa: pensione anticipata. Fino ad oggi una risposta diretta da parte dell'esecutivo a maggioranza Pd ancora non c'è stata, anche se qualcosa sembra che si stia finalmente muovendo. L'ultima a parlare è stata il sottosegretario di Stato del Mef Paola De Micheli, che sul proprio profilo Facebook ha annunciato nuovi interventi da parte del governo a partire da marzo, ricordando quanto già fatto in precedenza, in riferimento ai provvedimenti inclusi all'interno della legge di Stabilità 2016, dagli esodati ad opzione donna, sebbene una riforma delle pensioni vera e propria non ci sia stata.

Tornando alle recenti dichiarazioni di Damiano, il parlamentare Pd ha aggiunto che continuerà a battersi per un futuro che non preveda settantenni ancora in attività esclusivamente per mantenere i propri figli e nipoti, spesso disoccupati. Damiano ritiene che tutto ciò sia ingiusto e inoltre "stupido", concludendo che l'attuale situazione vada contro l'idea di dare possibilità di lavoro ai più giovani.

Lavoratori precoci divisi tra quota 40 e 41

L'ultima intervista rilasciata dal deputato M5S Tripiedi su quota 40 ha riaperto il dibattito all'interno del gruppo dei lavoratori precoci su quale proposta scegliere, se appunto quella del Movimento 5 Stelle oppure quella di Cesare Damiano. Nelle ultime settimane alcuni precoci hanno iniziato ad allontanarsi dall'esponente dem, ormai sfiduciati dopo gli innumerevoli interventi del parlamentare che non hanno poi trovato concretezza, sebbene a decidere - ricordiamo - non sia Damiano quanto Renzi e il governo. La maggioranza però continua a chiedere quota 41, con cui si andrebbe in pensione senza penalizzazione sull'assegno dopo 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica raggiunta. Sarà interessante vedere oggi quanto spazio la trasmissione Dimartedì dedicherà ai precoci e quali risposte riceveranno - se le riceveranno - da parte dei politici presenti in studio.